Wwf si mobilita contro la legge ammazza-natura: “Stop caccia selvaggia”

Il Wwf Italia lancia una mobilitazione contro il ddl “Ammazza-Natura” a cui si sta lavorando negli uffici del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Lo fa lanciando la petizione “Stop Caccia Selvaggia” alla quale si può aderire firmando (a questo link) e che chiede al Governo Meloni di fermare un disegno di legge inaccettabile, che stravolge i principi della legge 157/92 e calpesta l’articolo 9 della Costituzione italiana, che tutela gli animali e la biodiversità. Questo provvedimento, infatti, secondo l’associazione “sarebbe un colpo durissimo alla tutela della fauna selvatica in Italia. Se approvato, trasformerebbe la natura in un poligono di tiro ad uso e consumo dei cacciatori, legalizzando la caccia in aree demaniali come spiagge e foreste, perfino di notte e durante la stagione riproduttiva, aumentando il numero di specie cacciabili e autorizzando l’uso massiccio di richiami vivi: migliaia di uccelli verrebbero strappati alla libertà per essere condannati ad una vita in gabbie di pochi centimetri”.

I CONTROLLI SARANNO PIU’ DIFFICILI E FAVORIRANNO TRAFFICANTI E BRACCONIERI

Le conseguenze sarebbero drammatiche con rischi per l’incolumità pubblica, anche per chi vive, lavora o fa escursioni in natura, per la salute di tutti, a causa dell’aumento dell’inquinamento da piombo, e per gli animali, soprattutto le specie già vulnerabili. I controlli saranno più difficili, a tutto vantaggio di bracconieri e trafficanti, criminali che si arricchiscono usando gli animali come merce di scambio nei mercati illegali. Tutto questo determinerà il rischio concreto di una nuova procedura d’infrazione europea, dopo le due già aperte nel corso di questa legislatura. Una sanzione pesante che pagheremo tutti. Il Wwf chiede ai cittadini di mobilitarsi per garantire la tutela della fauna selvatica come bene collettivo, difendere il diritto di tutti gli italiani a vivere la natura in sicurezza, basare ogni decisione sui dati scientifici, non su interessi delle lobby dei cacciatori e delle armi, tutelare il diritto alla protesta civile e nonviolenta, visto che nelle bozze circolate si legge di sanzioni amministrative fuori dalla realtà: in molti casi maggiori delle multe comminate a chi pratica la caccia in modo illegale. (Ansa)

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