Tar Lazio, ok alla vendita all’asta dei cinghiali catturati nei parchi a Roma

È legittimo il provvedimento con il quale nel febbraio 2021 è stata indetta un’asta pubblica per la cessione di esemplari di suidi – in particolare cinghiali – catturati vivi all’interno delle Riserve naturali della Marcigliana e dell’Insugherata, nel territorio capitolino. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto nel 2021 dal Comitato Tutela Diritti Animali e dalla Lega per L’Abolizione della Caccia. Le due associazioni deducevano l’illegittimità del provvedimento sostenendo, tra l’altro, che – lo ricostruiscono i giudici in sentenza – “il mezzo del prelievo di animali si poteva applicare solo in caso di fallimentare esperimento di soluzioni alternative, oltreché in ipotesi di effettiva emergenza, e non già ai fini di mera prevenzione”.

“SCELTA SORRETTA DAL RISPETTO DEL CRITERIO DELLA CREDIBILITA’ LOGICA”

Il Tar ha ritenuto che il ricorso debba essere considerato infondato, rilevando che “la scelta di operare il prelievo di esemplari era contenuta nel Piano presupposto di gestione e controllo della popolazione di cinghiali nella Riserva Naturale dell’Insugherata del 13 giugno 2019, rispetto al quale la Regione Lazio ha espresso il suo parere positivo in data 11 febbraio 2020”; e l’atto d’Istruttoria tecnica regionale “aveva dato atto, nel corpo del testo, che ‘dalla disamina del contesto ambientale che caratterizza la riserva naturale, tuttavia, si evince chiaramente l’impossibilità di proseguire con coerenza gli obiettivi prefissati […] mediante l’utilizzo delle sole tecniche alternative di contenimento numerico”. Alla fine, per i giudici la scelta operata dall’Amministrazione si è dimostrata “sorretta dal rispetto del criterio, proprio del vaglio giurisdizionale dell’azione amministrativa, della c.d. credibilità logica”. (Ansa)

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