L’Europa ha un commissario al Benessere animale: nominato Várhelyi

Per la prima volta l’Europa ha un commissario dedicato specificamente al Benessere animale. L’ungherese Oliver Varhelyi è stato infatti nominato nella Commissione guidata dalla presidente Ursula Von der Leyen alla “Salute e al benessere animale”. La richiesta di creare questa carica era stata avanzata dagli europarlamentari prima e dalle ong animaliste poi ed era stata inserita nella campagna #voteforanimals per le scorse elezioni europee dell’8-9 giugno 2024 tra i dieci impegni vincolanti per gli eletti. Ovvio dunque che la nomina sia considerata positivamente dalle forze che si interessano di salvaguardare i diritti degli animali. “Si tratta di un segnale importante, una novità storica e soprattutto si tratta di una vittoria di cittadine e cittadini che hanno partecipato alla campagna #EuForAnimals facendo sentire la loro voce”, dice Eleonora Evi, deputata del Partito democratico, che rivolge “un plauso” alla Von der Leyen per aver accolto questa richiesta “che adesso però si deve trasformare in azioni concrete”.

Oliver Varhelyi, nominato nella Commissione europea alla Salute e al benessere animale

OIPA: VARHELYI NON UN ESPERTO, SAREBBE STATO PIU’ IDONEO UN VERDE

“È positivo – per l’ong Eurogroup for animals – vedere che la competenza del benessere degli animali rimane sotto la DG Sante, garantendo un approccio One Health che riconosce l’interconnessione tra benessere degli animali, salute pubblica e ambiente”. L’italiana Oipa, pur non disprezzando la decisione, “esprime qualche perplessità sul nome indicato: Olivér Várhelyi, esponente di Fidesz, il partito di Orban, non sembra si sia mai particolarmente occupato delle tematiche riguardante gli animali, la fauna selvatica e il loro benessere. Più opportuna sarebbe stata una scelta in linea con i compiti assegnati all’incarico: per esempio sarebbe stato più idoneo a tale mandato un esponente dei Verdi che, tra l’altro, sono stati decisivi per la rielezione di Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione Europea. Il Parlamento europeo dovrà audire Várhelyi e verificare se potrà essere all’altezza del ruolo. Auspichiamo un’attenta riflessione”.

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