La Commissione Ue propone di ridurre lo status di protezione dei lupi

Lo status del lupo dovrebbe passare da “strettamente protetto” a “protetto”. Almeno è quanto propone la Commissione europea. La Commissione, ha dichiarato la presidente Ursula von der Leyen, risponde a una richiesta di “maggiore flessibilità” da parte delle autorità locali. “Il ritorno dei lupi è una buona notizia per la biodiversità in Europa – ha spiegato la presidente della Commissione Ue – ma la concentrazione di branchi di lupi in alcune regioni europee è diventata un pericolo reale, soprattutto per il bestiame.

IL PONY DELLA VON DER LEYEN UCCISO DAI LUPI

Una realtà che la stessa von der Leyen ha toccato con mano, quando uno dei suoi cavalli è stato ucciso meno di un anno fa, il pony Dolly che da trent’anni viveva con la famiglia. Per gestire più attivamente le concentrazioni critiche di lupi, le autorità locali hanno chiesto una maggiore flessibilità. Il livello europeo dovrebbe facilitare questo processo e quello avviato oggi dalla Commissione è un passo importante”. Ora spetta al Consiglio Ue prendere la decisione, in modo che l’Unione possa chiedere che lo status venga modificato nella Convenzione sulla Conservazione della fauna selvatica e degli habitat naturali europei, nota come Convenzione di Berna.

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LA REAZIONE ANIMALISTA

ENPA – La prima reazione è di Enpa, che ricorda come il declassamento sia “incomprensibile e ingiustificato” e che il messaggio della Commissione Ue ad allevatori e a cacciatori sia di una “caccia no limits”. “E’ davvero singolare che la Commissione europea, invece di spingere gli Stati membri a rispettare la direttiva Habitat e ad applicare quei metodi di prevenzione, che in molte realtà, vedi l’Italia, sono lettera morta, proponga invece lo stravolgimento di una buona normativa, efficace e flessibile. A volere lo scalpo dei lupi – spiega Enpa – non sono i cittadini europei ma i sostenitori di una vera controriforma ambientale e quei politici che si sono alleati con le lobby più retrive del mondo zootecnico e venatorio”.

LEGAMBIENTE – Per Legambiente è una “proposta insensata. La Commissione europea è caduta sotto ricatto della peggiore politica negazionista e contraria alla tutela della biodiversità. Al Governo italiano chiediamo di opporsi alla proposta della Commissione europea. Come associazione vigileremo affinché l’Europa, ma anche e soprattutto l’esecutivo Meloni, puntino sulla coerenza delle politiche e la coesistenza tra uomo e animali selvatici,  senza rincorrere populismi e fake news”.

LAV – “Si tratta di una proposta che è un evidente tentativo di raggranellare qualche consenso politico in vista delle prossime elezioni europee che si terranno a giugno prossimo – commenta Massimo Vitturi, responsabile LAV, Animali Selvatici – ma che si ritorcerà contro gli stessi proponenti visto che non tiene in alcun conto i desideri dei cittadini e i fatti concreti che dimostrano come sia praticabile la convivenza tra i lupi e le attività umane che si svolgono sui loro territori.”

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