Il granchio blu va in letargo ma per i vongolari serve un “piano Marshall”

Con l’autunno il granchio blu ha allentato il ritmo dei saccheggi negli allevamenti di vongole e cozze nel Delta del Po, in una sorta di letargo naturale, ma non cala la tensione tra i produttori allo stremo per le perdite subite che sfiorano 1 miliardo di euro e le preoccupazioni per il futuro di uno dei comparti più fiorenti dell’economia ittica. A fare il punto su questa emergenza sarà l’assemblea pubblica dei Consorzi e delle cooperative del Veneto e dell’Emilia Romagna il 30 novembre a Porto Tolle, tormento dei produttori per gli effetti devastanti sul fronte economico ma anche sociale e ambientale. “Siamo allo stremo”, denuncia Luigino Marchesini, presidente del Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine, “i pochi che stanno pescando vongole, come avviene a Goro, lo fanno a scartamento ridotto organizzandosi in turni per cercare di arrivare fino a gennaio e poi fermarsi, Scardovari e Comacchio, invece, già da mesi sono fermi”. Il dover combattere contro uno stesso nemico ha spinto i produttori a fare fronte comune dando vita ad un comitato tecnico interregionale per affrontare insieme questa emergenza.

CHI COPRE I COSTI DELLO SMALTIMENTO DEI PREDATORI CHE IL MERCATO NON VUOLE?

“Ma da soli non ce la facciamo – prosegue Marchesini – siamo in attesa che vengano erogate le risorse del Masaf che serviranno per coprire i costi dello smaltimento dei granchi che il mercato non vuole e ripagare il novellame depredato. In queste condizioni non possiamo far ripartire le produzioni per il 2024”. Un problema per i consumatori, visto che sei italiani su sette non vogliono sostituire nel piatto le vongole prodotte in Italia con quelle pescate nel Pacifico, come emerge da un sondaggio Fedagripesca-Confcooperative. “Occorre un piano Marshall per far ripartire le nostre produzioni di molluschi bivalvi, dalle vongole alle cozze – sostiene Paolo Tiozzo, vicepresidente Fedagripesca-Confcooperative – altrimenti nei prossimi tre anni si rischia un buco da 1milardo di euro”. Con un raccolto di 50mila tonnellate l’anno, l’Italia è il primo produttore europeo e il secondo al mondo di vongole veraci; mentre la produzione di cozze va da 50 mila tonnellate a poco meno di 80 mila tonnellate. (Ansa)

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