“Dalla fine di aprile a oggi, in meno di sei mesi, in Trentino sono stati rinvenuti sette orsi morti, più di uno al mese. Una vera e propria strage che in pratica ha colpito circa il 7 per cento dell’intera popolazione di orsi bruni in Trentino, attualmente stimata intorno ai 100 individui. Ed è molto probabile che il numero sia sottostimato perché non sempre gli animali morti, per cause naturali o per atti di bracconaggio, vengono ritrovati”. Lo comunica Wwf Italia in relazione al ritrovamento mercoledì di due orsi morti in val di Non, a Bresimo e Ronzone. “Sottolineiamo la responsabilità della Provincia in una gestione sempre più lacunosa – osserva Wwf -. In molti casi, come per F36 e gli ultimi due orsi rivenuti morti in val di Non, si è ancora in attesa di conoscere i risultati delle indagini necroscopiche che si svolgeranno nei prossimi giorni”.
TASSO DI MORTALITA’ TROPPO ELEVATO PER ESSERE RICONDOTTO A CAUSE NATURALI
“Ma quello che emerge chiaramente è che la gestione di questa specie da parte della Provincia sta mostrando grosse carenze mettendo seriamente a rischio il futuro di questa specie sull’arco alpino e lasciando la porta aperta ad ogni tipo di congettura circa le reali intenzioni dell’amministrazioni rispetto la convivenza con questo animale simbolico e carismatico, patrimonio di tutti i cittadini”. L’associazione sottolinea che “da un lato, dopo le continue campagne di allarmismo sui grandi carnivori diffuse dalla Provincia, in particolare negli ultimi mesi, si registra un tasso di mortalità di orsi troppo elevato per essere ricondotto totalmente a dinamiche naturali, dall’altro il presidente Fugatti si è contraddistinto per la compulsiva emanazione di ordinanze finalizzate alla cattura e all’abbattimento di orsi, ma anche di lupi, che, grazie ai ricorsi del Wwf Italia e di altre associazioni ambientaliste, sono state sempre bocciate dalla giustizia amministrativa o in sede di Tar o in sede di Consiglio di Stato”. (LaPresse)
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AGGIORNAMENTO DEL 14 OTTOBRE 2023 – IN TRENTINO INVESTITO L’ORSO M90, E’ INCOLUME
Prima dell’alba di oggi sulla strada statale 42 all’altezza di Mezzana è stato investito l’orso M90, subito identificato perché munito di radiocollare. L’automobilista, così come l’orso, è incolume. Ne dà notizia la provincia di Trento, spiegando che gli accertamenti compiuti dal Corpo forestale trentino hanno consentito di appurare l’allontanamento dell’animale nei boschi. Resta attivo il monitoraggio dell’orso. (Adnkronos)
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AGGIORNAMENTO DEL 16 OTTOBRE 2023
L’Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha depositato alla Procura di Trento una nuova denuncia dopo il ritrovamento, lo scorso 11 ottobre, di due carcasse di orso nel territorio dei Comuni di Bresimo e Ronzone, in Trentino. L’associazione ha inoltre chiesto alla Procura di disporre il sequestro probatorio delle due carcasse. “Da inizio anno sono morti ben sette orsi, circa uno al mese. Una evidente anomalia che non ha precedenti e che è troppo significativa per pensare ad una semplice casualità. Quella dolosa, a nostro avviso, è più di una semplice possibilità: è quasi una certezza. In particolare, c’è il forte timore che gli animali siano stati avvelenati, tanto più che molte sostanze letali possono sfuggire ad esami superficiali. Ad avvalorare l’ipotesi dell’avvelenamento c’è anche il clima sociale e politico reso incandescente dalla guerra permanente che alcuni amministratori locali hanno scatenato per motivi elettorali contro orsi e lupi”, afferma l’Enpa. (Ansa)
Su 24zampe: Il Parco Abruzzo rassicura: i cuccioli dell’orsa Amarena stanno bene