Vongole in gabbia: così il Polesine si difende dal granchio blu

Reti con anima in ferro contro il granchio blu nella Sacca di Scardovari, a Porto Tolle, in provincia di Rovigo. Le hanno tirate i pescatori del Consorzio cooperative del Polesine, circa 1.500 soci, a protezione di quattro porzioni di laguna per un totale di circa 20 ettari. All’interno di questi recinti stanno deponendo il novellame, cioè le vongole neonate di piccolissime dimensioni che diventeranno vongole veraci filippine destinate al mercato nazionale e internazionale. Le reti sono state realizzate appositamente da un’azienda emiliana. Sono state piantate, con un sistema di pompaggio, per oltre 30 centimetri sotto il fondale della laguna. Il granchio blu ha ridotto anche di oltre il 90% il prodotto degli allevamenti di molluschi soprattutto nelle lagune del delta del Po in provincia di Rovigo e Ferrara, dove insistono cooperative per un totale di oltre 3 mila pescatori.

IL GOVERNO METTE ALTRI DIECI MILIONI CONTRO L’INVASORE BLU

Ulteriori dieci milioni di euro come misura di sostegno per la perdita di prodotto e la protezione degli allevamenti di cozze e vongole che si aggiungono ai 2,9 milioni già stanziati, un intervento per semplificare l’accesso agli indennizzi, la possibilità di pesca a strascico entro le tre miglia e dialogo costante con le associazioni. Quelli elencati sono i pilastri dell’azione di contrasto alla diffusione del Granchio Blu illustrati dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida in un incontro tenutosi oggi presso il Masaf con le organizzazioni della pesca. In totale le risorse supereranno i 13 milioni di euro.

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