Peste suina, a Pavia irruzione nel Rifugio Cuori Liberi per abbattere i maiali

AGGIORNAMENTO DEL 26 SETTEMBRE 2023 – DOMANI MANIFESTAZIONE DEGLI ANIMALISTI

“Domattina dalle 8 saremo davanti all’azienda per la tutela della salute (Ats) di Pavia, dove lavorano i veterinari che hanno eseguito l’ordine di uccisione dei 9 maiali del rifugio Cuori Liberi di Sairano, animali in salute che addirittura scodinzolavano giocosamente vicino ai loro aguzzini”: lo dichiara Sara d’Angelo, della Rete dei santuari di animali liberi. L’appuntamento più importante – spiega una nota – sarà però la manifestazione nazionale “Giù le mani dai santuari”, sabato 7 ottobre alle 14 a Milano, perché è Regione Lombardia ad aver ordinato la violenza istituzionale che ha colpito un luogo di pace e salvezza”. Dopo gli scontri avvenuti lo scorso 20 settembre a Sairano (PV), conclusisi con l’uccisione di 9 maiali e al ferimento di diversi attivisti, vengono diffusi nuovi video sulle violenze subite e si preparano proteste. “Per il profitto di pochi si spaccia un’emergenza economica per emergenza sanitaria. Ricordiamo poi che il cluster di Pavia è partito da un allevatore che ha omesso di denunciare 400 suini contagiati dalla peste suina africana e ne ha fatti partire centinaia per varie destinazioni. L’episodio del 20 settembre è inaccettabile quanto il trattamento riservato ai maiali rinchiusi negli allevamenti a rischio PSA, uccisi nelle camere a gas, e ai cinghiali, braccati dai cacciatori. Saremo in piazza anche per protestare contro le violenze della polizia all’interno del rifugio. I poliziotti non si sono preoccupati di ferire gravemente gli attivisti incatenati, avvicinandosi addirittura con una sega rotante. Quello che è accaduto non deve succedere mai più. In nessun Santuario. A nessun animale liberato”, conclude d’Angelo. (Ansa)

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POST DEL 20 SETTEMBRE 2023

All’alba Polizia e Azienda sanitaria hanno fatto irruzione al Rifugio Cuori Liberi di Sairano (Pavia) per abbattere tutti i maiali, quelli contagiati da peste suina e quelli ancora sani. Lo rendono noto gli attivisti barricati nel rifugio da venerdì scorso e oggi fatti sgombrare dalle forze dell’ordine che si sono opposti con tutte le loro forze al tentativo di sgombero per impedire l’uccisione dei suini ospiti del santuario. Suini che, ricordano gli attivisti, sono “animali da compagnia, salvati dai mattatoi e sottratti definitivamente alla produzione alimentare”. L’epidemia di Psa (letale per i suini e innocua per l’uomo) che da Liguria e Piemonte si è estesa alla Lombardia spaventa tutta la filiera alimentare e per questo le autorità stanno procedendo agli abbattimenti negli allevamenti. Ma i santuari, a livello giuridico, non sono più allevamenti ma “rifugi permanenti” secondo la recente normativa che ha cambiato il loro status. Cuori liberi ha ottenuto questo riconoscimento da alcuni mesi. Nonostante ciò, l’ordinanza di abbattimento dei suini, disposta dall’Ats, è stata confermata essendo venuta meno la sospensiva.

GLI ATTIVISTI: “OGGI SCONFITTI MA NON CI ARRENDIAMO”

“Dopo 14 giorni di presidio permanente – si sottolinea in una nota degli animalisti – coordinato dalla Rete dei santuari di animali liberi, che aveva visto la partecipazione di centinaia di attivisti provenienti da tutta Italia, i maiali sopravvissuti stanno per essere uccisi dai veterinari dell’Ats. Nonostante oggi siamo stati sconfitti, continueremo a lottare per difendere i rifugi e l’idea che essi rappresentano: un’alternativa di convivenza rispetto a un sistema che uccide per profitto”. Durante le operazioni di sgombero tre animalisti sono rimasti feriti in maniera non grave. (post aggiornato con una precisazione sulla situazione giuridica dei santuari)

AGGIORNAMENTO DELLE 15.30

Undici associazioni animaliste da Enpa a Lav hanno scritto una lettera per chiedere alle autorità di non dare esecuzione all’ordinanza di abbattimento prima dell’esito dell’udienza del Tar Lombardia fissata per esprimersi sul ricorso contro l’uccisione dei suini, presentato da Progetto Cuori Liberi con il supporto di Lav, Vitadacani e Lndc Animal Protection.

AGGIORNAMENTO DELLE 18

“Lo sgombero violento del presidio in difesa dei suini del rifugio a Sairano di Zinasco (Pavia), iniziato questa mattina all’alba, si è concluso con la strage di 9 maiali ancora perfettamente sani”. Così Sara d’Angelo, coordinatrice della Rete dei santuari di animali liberi in Italia. Gli attivisti presenti “denunciano con forza la violenza inaudita esercitata da parte di un dispiegamento di forze dell’ordine di dimensioni impressionanti su persone pacifiche e inermi. Tutti i presenti sono stati strattonati, gettati a terra, manganellati, presi a calci. Alcuni manifestanti hanno riportato ferite e avrebbero necessitato dell’intervento dell’ambulanza. Non è stato consentito che si avvicinasse. Altri sono stati caricati sulle camionette e portati in caserma e in questi stessi minuti un presidio solidale chiede che siano rilasciati. Dopo aver spazzato via anche l’ultima resistenza – prosegue d’Angelo – , i veterinari di Ats sono entrati e hanno provveduto a uccidere i 9 suini. E’ stato impedito ai responsabili del rifugio e ai veterinari di fiducia di essere presenti per accertarsi che venissero rispettati i criteri di una corretta eutanasia. Il timore è che lontano da occhi indiscreti si sia proceduto all’uccisione inseguendo nei recinti gli animali terrorizzati. I corpi senza vita sono infine stati gettati con una ruspa nel cassone di un camion per la raccolta di rifiuti speciali”. Gli attivisti denunciano inoltre “la devastazione gratuita che è stata prodotta all’interno del rifugio, dove tutte le recinzioni e le strutture sono state completamente distrutte.

AGGIORNAMENTO DELLE 21

Una volta tolto il picchetto, i veterinari dell’Ats sono potuti entrare. Uno dei maiali era già morto, probabilmente a causa della peste suina, agli altri è stata fatta una iniezione letale. L’Ats ha spiegato che sono stati soppressi “i pochi suini ancora presenti nel focolaio di peste suina africana diagnosticato ai primi di settembre” nel rifugio. La peste “ha colpito quaranta suini presenti presso l’associazione, di cui gran parte già deceduti nei giorni scorsi” e che “il virus colpisce suini e cinghiali ed è molto resistente nell’ambiente. L’uomo può diventare un veicolo di trasmissione e diffondere l’infezione nel territorio se non vengono rispettare rigorose norme di biosicurezza (come il cambio di abbigliamento e calzature in entrata-uscita da allevamenti e zone a rischio). Le attività di eradicazione della peste suina africana sono essenziali per contrastare la circolazione virale e salvaguardare tutti i suini, sia allevati per fini alimentari sia detenuti a scopo di affezione”.

Su 24zampe: “Fotociotola” va in azienda e scambia cibo per animali con scatti d’autrice

  • Arianna |

    Da secoli riproduciamo gli stessi schemi e la stessa violenza nei confronti del mondo Animale, che riteniamo inferiore e di cui disponiamo a nostro piacimento commettendo atrocità. E nessuno, dico NESSUNO, vuole seriamente riflettere su questa ATROCITÀ.
    Ed ora anche questa strage INUTILE, fatta solo per PERVERSIONE e gusto nel creare disperazione. Schifosi

  • Guido Minciotti |

    Non mi risulta: i primi casi di peste suina sono stati riscontrati su animali selvatici in Liguria e Piemonte. I casi nel pavese, su selvatici e allevati, sono la conseguenza di una malattia molto contagiosa. Grazie di leggere 24zampe, nonostante trovi le notizie riportate non vere. Saluti gm

  • Sara |

    Questo articolo non riporta la verità! Sono stati gli allevamenti intensivi, in particolare la mancata comunicazione di un allevatore che aveva circa 400 animali morti di peste suina, a causare l’ epidemia di peste che alla fine è arrivata al santuario. È stato il comportamento degli allevatori che non hanno rispettato le norme di sicurezza a scatenare l’epidemia! Si chiedeva solo il rispetto degli ospiti del rifugio, si chiedeva solo un dialogo e di cercare un’alternativa valida, invece delle parole si è scelta la forza e la violenza… vergogna!

  • Dario |

    Titolo del “giorno”
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    Abbattuti i maiali del rifugio Cuori liberi: “C’erano 40 animali ammalati, il focolaio di peste suina va fermato”
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    Questi sono i giornalisti italiani, questo è il giornalismo taliano da accatto…
    Dobbiamo avere a che fare con questa gente e con chi casca nella rete…senza difese culturali e intellettive…

  • Kiara |

    Tenuta anti sommossa violenza e manganellate agli attivisti ho letto bene. E ucciso tutte quelle povere creature in rifugio protetto siamo alla follia.. pura sono inorridita

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