L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede “chiarezza” sul tavolo di confronto sui plantigradi in Trentino, ribadendo la disponibilità a confrontarsi con le istituzioni “per la salvezza e il benessere degli orsi del Trentino”. “Senza dubbio meglio il trasferimento dell’abbattimento, tuttavia vi sono ancora nodi da sciogliere. Siamo disponibili a confrontarci con tutte le istituzioni in campo e aspettiamo un riscontro del ministero sui dodici punti formalizzati dopo il tavolo tecnico e sulla nostra proposta di trasferimento nel santuario Liberarty bear sanctuary zărneşti, gestito dall’associazione Millions of friends (la prima a nascere in Romania)”, afferma in una nota il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. L’Oipa informa che nei prossimi giorni depositerà al Tar ulteriore documentazione a sostegno dell’ipotesi trasferimento, come richiesto nell’udienza dello scorso 25 maggio.
OIPA: PROPOSTO SPOSTAMENTO IN ROMANIA – LAV: TRASFERIMENTI? UN’OPERAZIONE FALLIMENTARE
“Catturare orsi a casaccio non contribuisce certo a incrementare la sicurezza dei cittadini, anzi la diminuisce. Le continue interazioni con le persone e la pressione a cui saranno sottoposti gli animali, non farà altro che indurli a spostarsi in zone prima non frequentate, come aree urbane, strade o altre zone antropizzate”, avverte invece Massimo Vitturi, responsabile Lav animali selvatici, definendo l’ipotesi ministeriale di trasferimento come “un’operazione fallimentare che contribuirà ad incrementare in maniera esponenziale i rischi di incidente”.
ENPA: LA DEPORTAZIONE DEGLI ORSI IN ECCESSO E’ UNA MISURA CRUDELE E IMPRATICABILE
“Deportare all’estero gli orsi cosiddetti in eccesso del Trentino è una misura crudele e impraticabile perché, anche senza voler considerare le conseguenze traumatiche del trasferimento di massa, gli animali potrebbero essere accolti da Paesi nei quali la caccia ai plantigradi è autorizzata. Paesi che, dunque, non garantirebbero il medesimo status di protezione del nostro”, scrive in una nota l’associazione animalista Enpa (Ente nazionale protezione animali), chiedendo di riattivare il tavolo di confronto con le associazioni.
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AGGIORNAMENTO DEL 1 GIUGNO 2023
La Lav ha effettuato un sopralluogo nel rifugio “Libearty Sanctuary” di Zărneşti, in Romania, che ospita alcuni orsi bruni in un’area di 70 ettari. L’associazione – informa una nota – si è recata in Romania per “trovare un’alternativa per l’orsa Jj4”, rinchiusa nel Centro faunistico di Casteller, a Trento. Il rifugio – spiega la Lav – è il “santuario per orsi bruni più grande al mondo che può garantire, grazie alla sua grande e pluriennale esperienza e alla preparazione del personale addetto, il massimo rispetto possibile della vita e delle necessità etologiche degli animali ospitati”. A quanto riporta l’associazione animalista, in occasione dell’incontro sono state anche avviate le operazioni per la stesura di un piano dettagliato per il trasferimento di Jj4, che verrà consegnato dalla Lav al Tar di Trento e alla Provincia prima del 27 giugno. (Ansa)
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