Trentino, il Tar salva ancora l’orsa Jj4 e indica il trasferimento

L’orsa Jj4, che lo scorso 6 aprile ha aggredito e ucciso il 26enne Andrea Papi mentre correva nei boschi sopra Caldes, in Trentino, non deve essere abbattuta ma trasferita. Il Tar di Trento, per la seconda volta in due settimane, ha accolto i ricorsi presentati dalle associazioni animaliste – tra cui Lndc, Enpa, Leidaa, Oipa, Lav e Leal antivivisezione -, questa volta sospendendo il secondo decreto di abbattimento approvato lo scorso 28 aprile dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Nel provvedimento del presidente del Tar Fulvio Rocco si legge infatti che la soppressione “non può ragionevolmente e legittimamente conseguire da una carenza strutturale del Casteller confessoriamente addebitabile alla stessa Provincia”, e che il trasferimento dell’animale secondo “parere reso dall’Ispra in data 20 aprile 2023 per il caso di specie risulta in sé ammissibile e, dunque, posta su di un piano di perfetta concorrenza con quella dell’abbattimento (…)”. La soluzione del trasferimento di Jj4 – che la Provincia di Trento nel decreto indica come al momento impraticabile perché le disponibilità “rappresentano, ad oggi, generiche e sommarie dichiarazioni di presa in carico dell’esemplare pericoloso di cui si discute” – è invece praticabile per il Tar.

PER IL TAR IL DECRETO DELLA PROVINCIA AUTODENUNCIA UN’INADEMPIENZA

Il tribunale infatti ricorda “che la stessa amministrazione provinciale nel corso del 2021 ha trasferito due esemplari di orso, già a lungo rinchiusi al Casteller e analogamente ‘problematici’, in strutture di accoglienza ubicate all’estero: si tratta, rispettivamente, dell’orsa DJ3 trasferita in una riserva tedesca e dell’orso M57 trasferito a sua volta in una riserva ungherese. Sempre delineando il trasferimento, il Tar sottolinea inoltre come nel decreto di Fugatti del 28 aprile non c’è evidenza “di accertamenti istruttori compiuti al riguardo”. Il Tar ritiene anche che ampi passaggi del decreto della Provincia “risultano paradossalmente confessori circa l’omesso apprestamento da parte dell’Amministrazione provinciale – ma, parrebbe, anche da parte dello Stato comunque coinvolto finanziariamente nell’iniziativa – di opere di ampliamento della struttura” del Casteller. Secondo il tribunale un “inadempimento, questo, deprecabilmente protrattosi a tutt’oggi pur nel notorio contesto del consistente (e del tutto incontrollato) incremento della presenza degli esemplari di orso nel territorio provinciale”. Festeggiano le associazioni animaliste, tra le altre Enpa, Leidaa, Oipa e Lav: “Fugatti e la sua politica basata sulla legge del taglione e sulla vendetta personale, registra un’altra sconfitta su tutta la linea, ora prenda atto dell’insussistenza delle sue argomentazioni e provveda a trasferire JJ4 anche prima del 25 maggio – data della prossima riunione collegiale del Tar – in un luogo sicuro tra i tanti rifugi disponibili e sicuri”, dice la Lav.

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AGGIORNAMENTO DELLE 19.30 – FUGATTI SORPRESO DALLA DECISIONE

“Prendiamo atto della decisione del Tar, che ha voluto incidere in maniera sostanziale nella sfera di valutazione amministrativa che compete alla Provincia. Auspichiamo che le nostre istanze possano essere finalmente accolte in udienza. Non nascondiamo la nostra sorpresa, che è la sorpresa della comunità trentina: attraverso la documentazione fornita al Tar, credevamo di aver superato le perplessità del giudice, ma evidentemente così non è stato”. Lo afferma il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, dopo la sospensione dell’abbattimento dell’orsa Jj4 prevista dall’ultimo decreto firmato dal lo scorso 27 aprile. La decisione sul destino dell’esemplare responsabile della morte del 26enne Andrea Papi slitta al prossimo 25 maggio. Dato che, dopo la cattura Jj4 è custodita al Casteller, il contenuto delle ordinanze su cui era atteso il pronunciamento del Tar il prossimo 11 maggio è venuto meno. L’amministrazione – informa la Provincia – fornirà entro le 12 dell’11 maggio le relazioni su modalità, costi e misure di sicurezza relative al trasferimento degli orsi problematici Dj3 e M57, attualmente custoditi rispettivamente in Germania e in Ungheria. Ulteriori richieste sono state inoltrate invece al Ministero dell’ambiente. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 3 MAGGIO 2023 – NUOVE MANIFESTAZIONI ANIMALISTE PER GLI ORSI JJ4 E MJ5

Gli attivisti della campagna StopCasteller annunciano due nuove manifestazioni a Trento per protestare contro la cattura e l’eventuale abbattimento degli orsi Jj4, responsabile dell’uccisione del runner di 26 anni Andrea Papi, e di Mj5. “Ci opponiamo all’uccisione o ingabbiamento di un orso pretestuosamente definito problematico con la sola funzione di soddisfare l’opinione pubblica. Questi abbattimenti o spostamenti sono solo una inutile punizione di orsi che non hanno fatto nulla se non rispondere alle circostanze in cui si sono trovati. Bisogna riflettere su ciò che agli inizi del Novecento ha causato l’estinzione degli orsi dalle Alpi e smettere di concepire tutto il territorio come un prolungamento della città, e il bosco come un giardino zoologico totalmente a disposizione dell’uomo”, scrivono gli attivisti. La prima manifestazione – riporta una nota – avrà luogo domenica 21 maggio a partire dalle ore 14. Si tratterà di un corteo per le vie della città con concentramento in piazza Dante. La seconda iniziativa è fissata per il 25 maggio davanti al Tar. Gli attivisti attenderanno il pronunciamento del tribunale amministrativo sull’abbattimento dei plantigradi e valuteranno se spostarsi al Centro faunistico del Casteller. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DELL’8 MAGGIO 2023 – LEAL: JJ4 E’ INNOCENTE, NON E’ STATA LEI AD AGGREDIRE ANDREA PAPI

Secondo un comunicato stampa di Leal, che riporto di seguito per intero, “Jj4 è innocente! La perizia veterinaria forense la scagiona e Leal ha le prove. Leal acquisisce la perizia veterinaria forense su Jj4 e chiede la liberazione immediata dell’orsa e le dimissioni del presidente Maurizio Fugatti. Dalla relazione tratta dalla perizia veterinaria forense che perviene dal rappresentante legale di Leal Aurora Loprete si apprende che non è stata l’orsa JJ4 ad aggredire Andrea Papi ma si prova quanto segue:

-La dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali umane e quindi la scienza in questa perizia smentisce le menzogne raccontate da Fugatti: nelle relazioni si legge infatti che: “Sono state rilevate lesioni identificabili come da penetrazione di coppia di canini caratterizzate da una distanza tipica dei canini di un orso maschio adulto”.

-Le femmine di orso presentano infatti misure inferiori rispetto ai maschi sia come massa corporea sia come misure dentali e la relazione continua ancora aggiungendo altri dettagli: “Come correttamente riferito dal dottor Barbareschi, le ferite riscontrate non sono riconducibili ad una attività predatoria, il corpo, infatti, non presenta segni di consumo. La descrizione delle lesioni non corrisponde nemmeno alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato alla eliminazione dell’avversario”.

Infine, facendo riferimento alle indagini molecolari, è d’obbligo una precisazione: “Essendo quella trentina una popolazione derivante da pochi soggetti capostipiti, sappiamo che essa è caratterizzata da una limitata variabilità genetica. Se da un lato varie fonti non ufficiali si esprimono con avverbi di non certezza (esempio: presumibilmente), dall’altro lato, al contrario i provvedimenti prospettati sul destino dell’orso lasciano dedurre che l’identificazione sia avvenuta con elevato grado di certezza”.

La perizia termina con: “Relativamente alla natura dell’attacco, esso è riconducibile a un tentativo protratto di allontanamento e dissuasione da parte dell’orso sulla vittima. Anche relativamente a questo aspetto, le evidenze riscontrate non consentono di classificare l’azione lesiva né come un attacco deliberato né come una predazione”.

Gian Marco Prampolini, Presidente Leal, dichiara: “Con il deposito presso il TAR delle perizie forensi a firma del dottor Roberto Scarcella e dottoressa Cristina Marchetti, ci batteremo con ancor più forza in tutte le sedi opportune affinché le illegittime ed illogiche ordinanze di abbattimento non possano mietere vittime innocenti. E chiediamo sin da ora l’immediata liberazione dell’orsa”. Al momento non è dato sapere cosa possa aver spaventato l’orso, ma la scienza scagiona le orse trentine; e la tipologia di attacco scagiona definitivamente tutti gli orsi. Con questo Leal smaschera la farsa costruita artatamente da Fugatti e dalla sua Giunta e ne chiede le immediate dimissioni”.

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AGGIORNAMENTO DEL 9 MAGGIO 2023 – PARCO VALGRANDE (VCO) NON ACCOGLIERA’ ORSI DAL TRENTINO

Non sarà il Parco nazionale della Val Grande, nel Verbano-Cusio-Ossola, ad accogliere l’orsa Jj4 o altri esemplari ritenuti problematici nel caso in cui dovessero essere trasferiti dal Trentino. Lo fa sapere lo stesso ente parco in risposta a “migliaia di messaggi con la richiesta di adozione e salvataggio”. Una delle ragioni, spiega l’ente, sta nel fatto che, in Val Grande, l’orso non risulta essere stanziale. “Alcuni avvistamenti e segni di passaggio occasionali (tra cui il rinvenimento di impronte nella neve nelle scorse settimane, ndr) non confermano la presenza stabile della specie e pertanto l’immissione di un esemplare di questa specie allo stato attuale potrebbe configurarsi come una introduzione, vietata dalla legge dei parchi” si legge in una nota. Anche qualora potesse configurarsi come “reintroduzione”, il procedimento seguirebbe “protocolli e iter molto complessi” e “solo dopo avere accertato la reale presenza storica della specie e soprattutto dopo aver verificato la vocazionalità dell’area e la superficie minima vitale per la specie”. Una superficie che, nel caso della Val Grande, “è insufficiente a garantire una popolazione vitale di orso, fossero anche due soli individui”. Un destino di questi orsi cosiddetti “problematici”, conclude la nota, “è quello delle aree faunistiche attrezzate, quindi la cattività o semi-cattività, se non l’abbattimento, quando autorizzato”. (Ansa)
Su 24zampe: Contro la Xylella degli ulivi in Puglia lottano anche sei cani da fiuto

  • Dario |

    Quando purtroppo portate (mai accada) il vostro cane (animale) a “solcare il ponte” pensate lo porto ad ABBATTERE…?

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