A Trento in centinaia manifestano per Jj4: “Stiamo con l’orso”

“Dobbiamo convivere con la natura, non farle la guerra. Altrimenti siamo noi che ci rimettiamo”. Questo il grido di una dei 300 manifestanti – ma sarebbero 500 secondo fonti animaliste – che sono arrivati da tutta Italia davanti al centro faunistico del Casteller, a Trento, per la manifestazione pro orso organizzata dal collettivo ecotransfemminista Scobi e dall’Assemblea antispecista. Nel recinto si trova, dopo la sua cattura, l’orsa Jj4. Tra i manifestanti, alcuni dei quali vicini al mondo dei centri sociali, c’è anche chi viene da fuori Italia. “È inaccettabile – ha commentato una ragazza che è arrivata dal Canton Ticino, in Svizzera – che una persona per la sua ideologia ingabbi degli animali protetti dalla legge internazionale, che hanno la sola colpa di seguire le leggi della loro specie, di fare gli orsi”. “Le proposte di Fugatti sono irricevibili. Siamo in piena campagna elettorale”, ha dichiarato Francesca, attivista di Scobi, un collettivo econtransfemminista, chiedendo che gli orsi Jj4, Mj5 e M62 – rinominati Gaia, Johnny e Amir – “siano liberi”. Gli attivisti della campagna StopCasteller vogliono “JJ4 libera di riunirsi ai suoi cuccioli e la fine di questa persecuzione senza senso nei confronti degli orsi trentini”. E annunciano: “Saremo in piazza anche il prossimo 7 maggio per ribadirlo”.

POCHI CASSONETTI ANTI-ORSO E MANCANO I CORRIDOI FAUNISTICI

“In Trentino è mancato un piano informativo che coinvolgesse la popolazione”, ha detto l’attivista che ha lamentato la “carenza di cassonetti anti-orso” e la “mancata attuazione dei corridoi faunistici”. Un’altra attivista ha preso parola a nome di Assemblea antispecista, denunciando “la moltitudine di dichiarazioni che negli ultimi giorni si sono susseguite, da ogni parte del mondo politico e da vari personaggi pubblici, che hanno contribuito ad aumentare la confusione rispetto alla situazione degli orsi”. L’attivista ha citato Reinhold Messner e Licia Colò, ma anche il ministro Gilberto Pichetto Fratin. Una testimonianza è arrivata anche da Maia, undici anni, anche lei attivista di Scobi. “Sono qui oggi per difendere gli orsi che vivono in pessime condizioni rinchiusi qui dentro al Casteller, e anche gli orsi che vivono sulle nostre montagne, liberi sì, ma non liberi di essere e soprattutto di comportarsi da orsi quando incontrano un animale umano”, ha scritto in una lettera.

IN TRENTINO C’E’ POSTO PER 300 ORSI, SENZA PROBLEMI

Presente anche la delegata dell’Oipa di Trento, Ornella Dorigatti, che ha ribadito che “gli orsi devono rimanere qui, nel nostro Trentino” e ha affermato che, in Val di Sole, dove è stato ucciso Andrea Papi, “solamente sei cassonetti su 409 sono anti-orso”. Oipa Trento è l’associazione che ha promosso la petizione a sostegno di Jj4 che ha superato le 300mila firme. Gli animalisti smentiscono anche le notizie circa un’eccedenza di orsi in Trentino. “Non solo non c’è alcuna necessità di uccidere l’orsa Jj4, ma soprattutto il Trentino potrebbe accogliere senza problemi anche 300 orsi”, spiegano dalla Lav citando un’intervista del veterinario responsabile del progetto orsi per la Provincia di Trento e responsabile della cura dei plantigradi detenuti al Casteller. “Questo è un dato, che potrà aiutare il Tar di Trento in sede di giudizio nelle udienze previste per i prossimi 11 e 25 maggio, quando dovrà decidere della sorte di Jj4 e Mj5”, conclude Massimo Vitturi, responsabile area animali selvatici Lav.

Su 24zampe: Trentino, ricorso Leal: il Tar sospende anche l’abbattimento dell’orso Mj5