Completare la realizzazione di barriere fisiche a protezione dei territori di confine della Lombardia (Oltrepò pavese), per la difesa del territorio dalla diffusione del virus della peste suina africana. È quanto prevede una delibera approvata oggi dalla giunta di Regione Lombardia con l’obiettivo di limitare gli spostamenti dei cinghiali dalle zone infette alle aree confinanti e quindi diminuire il rischio di circolazione attiva del virus. Per farlo il Pirellone ha stanziato 1,5 milioni di euro. Da quando nel gennaio 2022 la malattia ha fatto la sua comparsa in Italia, identificata in una carcassa di cinghiale rinvenuta in Piemonte, nel nord Italia (Piemonte e Liguria) sono state ritrovate circa altre 200 carcasse di cinghiale infette.
La rete anti cinghiali installata in questi giorni in val Borbera (Al) con lo scopo di contenere l’epidemia di peste suina africana pic.twitter.com/8tXjLHVWBS
— 24zampe (@24zampe) August 13, 2022
REGIONE AL CONFINE CON LA PESTE SUINA MA ANCORA NESSUN CONTAGIO
Ad oggi, come si legge in una nota della Regione, il territorio lombardo, seppure al confine con i territori ‘infetti’, non è stato ancora coinvolto dalla malattia. I territori dell’Oltrepò pavese rappresentano potenzialmente una porta di ingresso della malattia verso i territori della pianura lombarda, cuore della suinicoltura nazionale dove vengono allevati più di 5 milioni di suini. Oltre alle barriere che “sono di prioritaria importanza per diminuire il rischio diffusione del virus – ha concluso la vicepresidente di Regione Lombardia e assessore al Welfare Letizia Moratti – abbiamo attivato varie azioni nelle aree dell’Oltrepò pavese, di gestione della specie cinghiale e di potenziamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti suinicoli”. (Ansa)
Su 24zampe: E’ a Roma il primo cinghiale infetto da peste suina fuori da Piemonte-Liguria