AGGIORNAMENTO DEL 12 AGOSTO 2022 – OK DEL COMMISSARIO ALLA PESTE SUINA AGLI ABBATTIMENTI
“Si ritiene non accoglibile la richiesta di non procedere all’abbattimento dei suini in questione, anche tenuto conto della carenza ed inadeguatezza delle misure di biosicurezza come comunicato dall’Asl Roma 1, elemento quest’ultimo che fa venir meno le condizioni per la deroga alla macellazione”. Lo si legge in una comunicazione del commissario straordinario alla peste suina, Angelo Ferrari, in riferimento all’associazione ‘La Sfattoria degli ultimi’, che salva e cura maiali e cinghiali malati o maltrattati impiegandoli in una fattoria didattica. Nel documento del commissario si ricorda che “a quanto riferito dall’Asl, le strutture che ospitano gli animali risultano essere oggetto di provvedimento di sgombero in quanto sarebbero state occupate abusivamente, che gli animali sarebbero senza tracciabilità e certificazioni di provenienza, che i cinghiali rientrando nella fauna selvatica indisponibile e non possono essere detenuti”.Essendo gli animali “detenuti in una condizione di illegalità sotto diversi profili (occupazione abusiva della struttura, mancata tracciabilità e origine degli animali, detenzione di animali selvatici)”, il commissario conclude di non accogliere la richiesta di fermare l’abbattimento.
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AGGIORNAMENTO DEL 12 AGOSTO 2022 – LE ONG: DIFFIDIAMO LA ASL1 DA ABBATTERE ANIMALI DELLA SFATTORIA
“Senza neanche entrare nel merito, Il Tar Lazio ha rigettato l’istanza di sospensiva dei titolari della Sfattoria degli ultimi, che lunedì si sono visti notificare un provvedimento dell’Asl Roma1 che dispone l’abbattimento dei maiali e dei cinghiali, ospitati nella struttura di via Arcore a Roma: in tutto circa 140 animali”. Lo scrivono le associazioni Enpa, Leidaa, Lndc e Oipa. ” Il giudice monocratico non ha preso in esame le ragioni avanzate dai titolari e dalle associazioni animaliste intervenute ad adiuvandum (Enpa, Leal, Leidaa, Lndc e Oipa), ma ha respinto l’istanza non ravvisando, allo stato degli atti, un ‘caso di eccezionale gravità e urgenza, tale da non consentire neppure la previa notificazione del ricorso e la domanda di misure cautelari provvisorie con decreto presidenziale’. Non ci sarebbero, insomma, i presupposti per l’urgenza. A questo punto i ricorrenti trasformeranno l’istanza in ricorso ordinario con richiesta di sospensiva. I tempi per la discussione dovrebbero comunque essere brevi”. “La motivazione addotta per respingere l’istanza – commentano le associazioni Enpa, Leidaa, Lndc e Oipa – è a dir poco sorprendente: non c’è urgenza quand’è in ballo la vita di 140 animali? L’urgenza c’è e ci sono le motivazioni per annullare il provvedimento che dispone gli abbattimenti. Solo che queste ragioni devono essere esaminate: è quanto chiederemo nel nuovo ricorso. Nel frattempo, cioè finché non si entrerà nel merito, diffidiamo l’Asl Roma 1 dal procedere agli abbattimenti”.
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AGGIORNAMENTO DEL 12 AGOSTO 2022 – ELETTROSHOCK? “SONO TUTTI MICROCHIPPATI, NON POTETE ABBATTERLI”
Dovrebbero essere abbattuti con l’elettroshock i circa 140 tra maiali e cinghiali ospiti nella “Sfattoria” il santuario nei pressi di Roma che si occupa di salvare gli animali o maltrattati o recuparati in zone urbane. Il Tar del Lazio ha infatti rigettato il ricorso presentato dall’associazione contro la decisione della Asl 1 di Roma che pochi giorni fa gli ha notificato un’ordinanza di abbattimento perche’ gli animali si trovano in zona rossa. Ma – spiegano dalla Sfattoria – “tutti i nostri animali sono tutti controllati, microchippati, assolutamente sani e iscritti in banca dati nazionale come Pet. Non possono abbatterli”. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO DEL 10 AGOSTO 2022 – IL SOSTEGNO DELLE ONG AGLI ANIMALI DELLA SFATTORIA
In difesa dei 130 suidi condannati a morte a Roma, le associazioni animaliste Enpa, Leidaa, Lndc-Animal protection e Oipa intervengono ad adiuvandum per sostenere insieme, dinanzi al Tar del Lazio, le ragioni dei responsabili della Sfattoria degli ultimi che lunedì si sono visti notificare un provvedimento dell’Asl Roma 1 che dispone l’abbattimento dei maiali e dei cinghiali ospitati nella struttura di via Arcore a Roma. Lo rende noto Oipa (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) in una nota. Le speranze di evitare la mattanza di animali regolarmente registrati e microchippati – spiegano – sono appese al ricorso d’urgenza per sospensiva che la Sfattoria, sola legittimata a farlo, deposita oggi e che sarà discusso in tempi brevissimi. Le associazioni si sono subito attivate con i propri uffici legali e per l’intervento davanti al Tar si sono affidate allo studio Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle. “Si tratta di animali sani e regolarizzati, la cui presenza è da tempo nota all’Asl e per i quali sono state adottate adeguate misure precauzionali contro la diffusione della peste suina africana”, sottolineano le associazioni. “Gli ospiti della Sfattoria degli ultimi, scampati a maltrattamenti e accolti nel santuario, non costituiscono alcun pericolo: il provvedimento di abbattimento emesso dall’Asl è del tutto ingiustificato”.
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POST DELL’8 AGOSTO 2022
Sono a rischio abbattimento 130 tra maiali e cinghiali ‘ospitati’ ne La Sfattoria degli ultimi, un’associazione vicino Roma che salva e cura animali o maltrattatati o recuparati tra le vie della città. “Proprio stamattina – spiega Paola Samaritani – la Asl Roma 1 ci ha consegnato un’ordinanza impositiva di abbattimento motivandola con il rischio legato alla presenza della zona rossa per la peste suina e quindi sostenendo la necessità di dover provvedere all’abbattimento così come se si trattasse di un allevamento. I nostri animali invece sono iscritti nella Bdn (banca dati nazionale) come Pet, cioè animali di affezione e sono tra l’altro tutti microchippati. I nostri animali sono sanissimi e tutti regolarmente vaccinati come previsto dalla legge. Abbiamo inoltre adottato misure di biosicurezza stringenti: accessi su calce, doppie recinzioni, utilizzo di calzari e tute per l’ingresso in stalla”.
APPELLO “MORALE” AL CAPO DELLO STATO: FERMI LA STRAGE
“Il rischio ora – continua Samaritani – è che le autorità possano venire in qualunque momento e abbattere gli animali con l’elettroshock. Questo renderebbe vano il nostro tentativo di opporci a questa decisione assurda e crudele davanti al Tar del Lazio. Chiediamo quindi a tutti gli ‘amici’ de La Sfattoria e a chi è sensibile al tema della crudeltà contro gli animali di far sentire la sua voce. Vorremmo intanto avanzare un appello ‘morale’ al Capo dello Stato: blocchi, lui che può, questa inutile mattanza”. Nella Sfattoria lavorano una cinquantina di persone tra volontari e sostenitori. E’ stata già avviata una raccolta di firme su change.org alla quale hanno già aderito in circa 25.000 sostenitori. (Ansa)
Su 24zampe: Piemonte, 50 vacche al pascolo morte in pochi minuti. Intossicate dal sorgo?