Psa dei cinghiali, presto gli abbattimenti. A Roma cresce la zona rossa

AGGIORNAMENTO DEL 1° GIUGNO 2022 – INIZIATA LA POSA DELLA RETE ANTI-CINGHIALI IN PIEMONTE

E’ iniziata in provincia di Alessandria la posa della rete di contenimento per limitare i movimenti dei cinghiali e, di conseguenza, il propagarsi della Peste suina africana che tra Piemonte e Liguria si è già manifestata in 136 casi, da fine dicembre. L’installazione è partita a 720 metri di altitudine, nel comune di Ponzone (Alessandria) e la recinzione sarà progressivamente portata fino al territorio di Voltri (Genova). “Rispettiamo le leggi europee e nazionali. In queste settimane – ha detto Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte con delega al coordinamento gestione Psa – quando eravamo in attesa del lavoro di sindaci e tecnici, in costante contatto con ministero della Salute, Regione e Province, c’erano uomini che hanno visitato, controllato, misurato per poter fare un lavoro effettivamente semplice, anche che non disturbasse troppo le persone che abitano in queste zone. Oggi si parte, finalmente, perché grazie a queste reti mettiamo in sicurezza il territorio, ma possiamo anche permettere a chi vive in queste zone di tornare alla normalità”. In parallelo, si procederà “come da accordi con Ispra e il ministero, al depopolamento dei cinghiali: è stato approvato – ha ricordato Carosso – un piano di abbattimento di questi animali che, essendo in quantità così elevata, creano questo problema e diffondono questo virus con una rapidità che non possiamo permetterci”. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 17 MAGGIO 2022 – A ROMA TRE NUOVI CASI DI PSA NEI CINGHIALI

Altri tre casi di peste suina a Roma e altre ordinanze per rimodulare al zona infetta e prendere nuovi provvedimenti. “Nella giornata di oggi è attesa l’ordinanza che rimodula i confini della zona infetta a seguito della conferma di tre ulteriori casi di positività dei cinghiali a ridosso della zona infetta -spiega l’assessore all’ambiente del Comune Sabrina Alfonsi- Nelle stesse ore è attesa l’ordinanza del commissario straordinario. Oggi pomeriggio alle 17:30 è prevista una riunione in prefettura”. (Ansa)

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POST DEL 16 MAGGIO  2022

E’ ormai imminente l’abbattimento selettivo dei cinghiali per combattere il virus della peste suina africana (Psa) in Italia, arrivato a 119 casi tra Piemonte e Liguria e a sei nella sola zona di Roma. Una decisione presa anche per riportare gli animali “ai loro habitat naturali che non possono essere i centri storici e i campi coltivati”. Lo ha assicurato il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ribadendo che è in via di adozione un piano, condiviso con Liguria e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), che tra le varie misure prevede proprio una selezione degli ungulati. E’ questione di ore anche per l’allargamento della cosidddetta ‘zona rossa’ a Roma con una ordinanza firmata dal commissario straordinario. Proprio per evitare il proliferare della malattia già lo scorso 7 maggio il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti aveva istituito “un’area infetta provvisoria” stabilendo la sorveglianza rafforzata dei cinghiali, il campionamento e l’analisi di eventuali carcasse e il loro smaltimento in sicurezza. Da alcuni giorni nell’area di circa 5000 metri che comprende una parte del parco dell’Insugherata e del Parco di Veio e l’intero Parco del Pineto e della Riserva di Monte Mario, sono stati apposti cartelli con il divieto di dare cibo agli animali, fare pic nic e organizzare eventi. La nuova area prevista dall’ordinanza del Commissario straordinario dovrebbe estendere l’area rossa alla via Cassia fino all’intersezione con la Cassia Veientana e a nordest al Grande raccordo anulare.

LIGURIA E PIEMONTE, IN SETTIMANA ARRIVANO LE RECINZIONI

E’ ciò che ha infatti richiesto “immediatamente”, ed indicando nel dettaglio le varie strade, la commissione Europea nella Decisione di esecuzione 2022/746, valida fino al 31 agosto, in cui viene anche stabilito che l’Italia deve provvedere allo stop di invio di suini detenuti nelle aree infette e dei relativi prodotti “verso altri Stati membri e paesi terzi’. La conferma dell’ordinanza per Roma arriva anche dal ministro della Salute Roberto Speranza, il quale ha spiegato che “c’è un lavoro costante di coordinamento. Da più parti negli ultimi giorni è stato chiarito come la peste suina non rappresenti un rischio per la salute dell’uomo o degli animali domestici. Tuttavia, ha puntualizzato Costa, “dobbiamo mettere in atto tutte le misure che ci permettono di contenere il virus, perché mette a rischio un comparto economico particolarmente importante per il nostro paese, quello suinicolo, che fattura oltre 7 miliardi”. La Coldiretti chiede l’abbattimento dei cinghiali in tutta la Penisola, anche attraverso le attività venatorie, visto che sono arrivati a 2,3 milioni gli esemplari presenti in Italia con una densità che in alcune zone “è 5 volte più alta rispetto alla sopportabilità dell’ ecosistema”, ha ricordato Costa. In Liguria e Piemonte già da questa settimana dovrebbero essere montate le recinzioni per contenere il virus: gli ultimi due casi si sono verificati a Campo Ligure e Mignanego, in provincia di Genova. Finora i cinghiali affetti da virus sono stati trovati, nelle due regioni, nel territorio di 28 Comuni. (Ansa)

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  • Dario |

    …evvai con la “soluzione finale” tanto, cosa vuoi che siano…soltanto animali.
    Per la terra, la nostra cuccia, il nostro paradiso la “peste” siamo noi…

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