Per difendere la flotta del Mar Nero, la Russia si serve anche di delfini addestrati. Lo afferma l’Istituto navale degli Stati Uniti (Usni), sulla base d’immagini satellitari che individuano due recinti di delfini posizionati all’ingresso del porto di Sebastopoli (indicati a destra nella foto sopra) al momento dell’invasione russa dell’Ucraina. Sebastopoli, in Crimea, è la principale base navale russa nel mar Nero (nella foto in alto a sinistra, tecnici russi vi addestrano delfini nel 2014). Le navi nel porto militare sono fuori dalla portata dei missili ucraini, ma rimangono vulnerabili ad attacchi subacquei.
UN DELFINO-SOLDATO RUSSO TROVATO NEL 2019 IN NORVEGIA
E i delfini vengono addestrati dai russi, ma anche dagli americani, per il contrasto agli attacchi da parte di sommozzatori. Nel 2019 un delfino beluga con un’imbracatura con la scritta in russo “Equipaggiamento di San Pietroburgo” è stato trovato a largo della costa norvegese. Ribattezzato poi Hvaldimir, ovvero la balena di Vladimir (Putin) in norvegese, il cetaceo appariva chiaramente addomesticato dall’uomo e si è speculato su un suo possibile addestramento da parte delle forze militari russe. (Adnkronos)