Il Comune che impone l’intervento di bonifica igienico sanitaria in un appartamento in condominio dove sono presenti animali domestici non può vietare di introdurne di nuovi. Lo ha stabilito il Tar Lazio nella pronuncia 13172/2021 depositata il 20 dicembre. Al tribunale amministrativo si era rivolta una donna, nel cui appartamento avevano effettuato un accesso funzionari di Comune e Azienda sanitaria, richiamati dai condòmini vicini i quali avevano segnalato che l’immobile non presentava i requisiti igienico sanitari necessari e idonei neppure in relazione alla cura dei 7 animali domestici che all’interno erano accuditi. Il Comune intimato resisteva al ricorso, insistendo sulle condizioni di insalubrità dell’ambiente.
IL BENESSERE DEGLI ANIMALI E’ OGGETTO DI TUTELA DA PARTE DEL COMUNE
L’intero condominio nel quale insiste l’abitazione della donna subiva, a suo avviso, le conseguenze della situazione perché dall’appartamento provenivano cattivi odori. Pericolo che anche il Tar riscontrava pur accogliendo però una delle richieste arrivate dalla donna. “È privo di fondamento – scrivono i giudici amministrativi – il divieto di introdurre in termini assoluti animali nell’appartamento, senza termine né modalità o condizioni”. Lo stato ed il benessere di questi ultimi è oggetto di tutela da parte del Comune, secondo il regolamento locale (e relativi standard di mantenimento e custodia di animali domestici), che non risulta essere contestato. Intimato al Comune pertanto di rinnovare il provvedimento nella parte annullata, assicurando la partecipazione degli interessati al relativo procedimento. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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