Imita i pappagallini, ma è dotato di artigli da falco pellegrino, il primo robot uccello in grado di appollaiarsi su qualunque tipo di ramo: è un piccolo drone a cui sono state attaccate due zampe articolate stampate in 3D con una presa a pinza che permette di afferrare ogni genere di supporto o ‘preda’. Sperimentato nelle foreste dell’Oregon, potrà essere usato per operazioni di ricerca e salvataggio, per il monitoraggio degli incendi, oppure per studiare la biologia degli uccelli e gli habitat naturali per tempi più lunghi risparmiando energia. Lo dimostra lo studio pubblicato sulla rivista Science Robotics dagli ingegneri della Stanford University. L’innovazione del loro robot sta nel sistema a pinza che imita le zampe degli uccelli, denominato Snag (Stereotyped Nature-inspired Aerial Grasper): è un sistema ‘stereotipato’, nel senso che esegue l’atterraggio sempre con lo stesso meccanismo, indipendentemente dal tipo di supporto che deve afferrare.
LA PRESA DEGLI ARTIGLI SI ATTIVA IN 20 MILLISECONDI
Ogni zampa ha un motore per muoversi avanti e indietro e un altro motore per azionare la presa; inoltre ha la capacità di assorbire l’energia dell’impatto durante l’atterraggio per poi convertirla passivamente in forza per afferrare. In questo modo il robot ha una presa forte e veloce che si aziona in 20 millisecondi. Una volta afferrato il ramo, le ‘caviglie’ del robot uccello si bloccano e l’accelerometro manda il segnale dell’avvenuto atterraggio, attivando così l’algoritmo per il bilanciamento che stabilizza il robot. “Un robot che si comporta come un uccello può offrire modalità del tutto nuove per studiare l’ambiente”, spiega il ricercatore William Roderick. “La maggior parte dei robot aerei, soprattutto quelli che usano i rotori per mantenersi sospesi in aria, possono volare solo per circa mezz’ora. Per questo l’abilità del robot di appollaiarsi e risparmiare energia ci permette di studiare l’ambiente per periodi di tempo più prolungati”. (Ansa)
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