Sardegna, in Ogliastra e Oristanese bruciano pascoli e animali

AGGIORNAMENTO DEL 27 LUGLIO 2021 IN CODA – WWF: SOLO IL 4% DEGLI INCENDI E’  PER CAUSE NATURALI

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AGGIORNAMENTO DEL 27 LUGLIO 2021 IN CODA – COLDIRETTI: E’ STRAGE DI BESTIAME

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AGGIORNAMENTO DEL 26 LUGLIO 2021 IN CODA – SI MOLTIPLICANO LE RACCOLTE FONDI ONLINE

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AGGIORNAMENTO DEL 26 LUGLIO 2021 IN CODA – I VETERINARI SARDI ANMVI SI METTONO A DISPOSIZIONE

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POST DEL 25 LUGLIO 2021

Ingenti danni all’agricoltura, con le fiamme che hanno raggiunto pascoli e recinzioni ed in alcuni casi si sono persi anche gli animali, capannoni, fienili con le scorte di foraggio e mezzi agricoli. E’ questo primo il bilancio dei danni alle campagne della Sardegna, dove gli incendi hanno provocato una vera e propria catastrofe. Per saperne di più c’è l’articolo di Davide Madeddu sul sito del Sole 24 Ore. Oltre ai centri abitati assediati dalle fiamme, ad essere devastate sono anche le campagne con gli allevatori impegnati in una corsa contro il tempo per recuperare gli animali e metterli al sicuro. Sarebbero oltre 20mila gli ettari in fumo sull’isola, dall’Oristanese all’Ogliastra. Centinaia di persone sono state allontanate dalle case lambite dalle fiamme, con i Vigili del fuoco impegnati per rifornire d’acqua la popolazione, spegnere i focolai e salvare il bestiame.

LA REGIONE CHIEDE I FONDI DEL PNRR

“Danni incalcolabili”, per la Regione, che chiede una quota dei fondi del Pnrr per i risarcimenti, mentre la Protezione civile attiva soccorsi Ue. A Cuglieri, nell’Oristanese, allevatori e agricoltori hanno perso il lavoro di una vita di sacrifici proprio mentre si risollevavano dopo il lockdown e la zona rossa in primavera. Una volta passato il fuoco hanno trovato solo devastazione: piante da frutto e viti ridotti a bastoncini di legno fumante, animali bruciati vivi intrappolati nei recinti o nelle stalle, mucche allo sbando e qualche cane pastore che non ha voluto lasciare il gregge al suo triste destino e che è stato recuperato con gravi ustioni sul corpo.

I TERRITORI PIU’ COLPITI

“Una apocalisse ambientale che necessiterà di decenni per essere superata – secondo Coldiretti -, con centinaia di ettari di lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo soprattutto tra il Montiferru e la Planargia, un vero polmone verde, epicentro degli incendi che sono divampati tra i comuni di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Sennariolo, Tresnuraghes, Magomadas, Flussio e Tinnura”. Ma è caro il prezzo che si sta pagando anche su Usellus e VillaUrbana, Arzana e Fonni. La Coldiretti è impegnata in una capillare azione di monitoraggio e assistenza ad agricoltori ed allevatori ai quali chiede di agire con massima cautela e ringrazia tutte le forze impegnate nelle operazioni di spegnimento coordinati dalla Protezione civile.

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AGGIORNAMENTO DEL 26 LUGLIO 2021 – I VETERINARI SARDI ANMVI SI METTONO A DISPOSIZIONE

 

Comunicato stampa dei veterinari sardi.

ANMVI Sardegna offre supporto sanitario e logistico alle autorità locali e alla Protezione Civile. Animali da soccorrere e senza ricovero.

(Oristano, 26 luglio 2021) – I Medici Veterinari di ANMVI Sardegna si stanno coordinando per offrire supporto alla Protezione Civile e alle autorità locali per dare assistenza veterinaria alle popolazioni animali coinvolte negli incendi o rimaste senza ricovero. Ingenti i danni al patrimonio agro-pastorale in un’area caratterizzata anche da attività zootecniche con allevamenti di grande pregio come il bue rosso e da foreste secolari che ospitano un importante patrimonio di fauna selvatica e di biodiversità.  In pericolo e bisognosi di soccorso e ricovero- fanno sapere i referenti locali di ANMVI Sardegna-  anche cani, gatti ed equidi, frequentemente presenti negli allevamenti zootecnici e nelle aree rurali dell’oristanese. I Medici Veterinari di ANMVI Sardegna sono pronti ad offrire supporto alle autorità locali per gli interventi sanitari e logistici che l’emergenza rendesse necessari. In corso anche approfondimenti sui Medici Veterinari che fossero colpiti direttamente o indirettamente dallo stato di calamità. ANMVI Sardegna e ANMVI Nazionale chiedono ai Colleghi di comunicare i danni e i disagi in corso, per coordinare iniziative di supporto anche nel post emergenza.

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AGGIORNAMENTO DEL 26 LUGLIO 2021 – SI MOLTIPLICANO LE RACCOLTE FONDI ONLINE

Si moltiplicano sulla piattaforma di raccolta fondi gofundme le iniziative di privati e di associazioni che chiedono una mano d’aiuto per le comunità della Sardegna colpite dal gigantesco rogo che ha devastato il Montiferru, nell’Oristanese. Risorse – si legge in alcuni messaggi “a sostegno di chi ha perso tutto”. Ancora non è stata fatta una stima dei danni e nessuna istituzione, locale o regionale, ha ancora avviato le istruttorie per i ristori ma già la macchina della solidarietà è partita, dai pastori che si stanno organizzando autonomamente a portare il necessario ai loro colleghi oristanesi che hanno visti distrutti greggi e aziende zootecniche, agli agricoltori che sono pronti a donare parte dei raccolti e delle semenze per far ripartire l’economia nelle campagne arse dalle fiamme. Servono anche cure urgenti per gli animali sopravvissuti, così diverse associazioni hanno pensato di avviare alcune sottoscrizioni per salvare non solo il bestiame ma anche gli animali domestici che erano ospitati in rifugi o gattili che sono stati percorsi dal fuoco. Risorse che potranno servire non solo per dare un riparo agli stessi animali ma anche per acquistare foraggio e mangimi. (ANSA).

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AGGIORNAMENTO DEL 27 LUGLIO 2021 – COLDIRETTI: E’ STRAGE DI BESTIAME

Una strage con centinaia di galline, pecore, mucche e cavalli morti tra le fiamme degli incendi che hanno devastato 20mila ettari di boschi, uliveti e pascoli della Sardegna in provincia di Oristano dove è scattata la solidarietà con la consegna del foraggio per l’alimentazione agli animali sopravvissuti nelle aziende dove le scorte sono state distrutte dal fuoco. L’iniziativa è della Coldiretti, impegnata in un’azione di monitoraggio dei danni e di assistenza alle famiglie degli agricoltori colpiti. “Ai costi economici e sociali si somma una vera catastrofe ambientale con lecci, roverelle e sughere secolari andati in fumo in aree dove – sottolinea in una nota la Coldiretti – saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali. Un disastro sotto ogni punto di vista con la distruzione totale delle erbe e delle essenze che sono alla base dell’alimentazione di pecore e mucche. Per ogni bosco andato in fiamme – precisa la Coldiretti – ci sono danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Se certamente il divampare delle fiamme nella macchia mediterranea è favorito dal clima anomalo con alte temperature e afa, a preoccupare è l’azione dei piromani con il 60% degli incendi che si stima sia causato volontariamente. Occorre intervenire subito – sostiene la Coldiretti – per assicurare la vitalità e la permanenza sul territorio attraverso il ripristino del potenziale produttivo agricolo, zootecnico, dei terreni e delle strutture agricole danneggiati o distrutti. A questo proposito serve subito la ricognizione dei danni e la rilevazione dei dati per poi attivare a livello regionale le risorse comunitarie previste dal piano di sviluppo rurale per sostenere le aziende colpite dall’incendio”. (Ansa)

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AGGIORNAMENTO DEL 27 LUGLIO 2021 – WWF: SOLO IL 4% DEGLI INCENDI E’  PER CAUSE NATURALI

Un disastro immane che ha azzerato la biodiversità, distrutto interi ecosistemi, carbonizzato boschi secolari, sterminato migliaia di animali: dai mammiferi agli uccelli, dagli insetti agli anfibi e ai rettili. Enormi porzioni di paesaggio sono ormai irriconoscibili. Un disastro immane, per l’agricoltura, la pastorizia e le migliaia di persone coinvolte che ha alla base precise responsabilità umane che si chiamano assenza di cura e manutenzione del territorio (fondamentali per la prevenzione degli incendi) e cambiamento climatico. “Dobbiamo smettere di pensare ai nostri boschi solo dopo che si verificano immani tragedie come questa, con costosi interventi straordinari o emergenziali. È necessario investire sulla prevenzione attraverso una quotidiana gestione e cura del territorio- ha dichiarato Carmelo Spada, Delegato WWF per la Sardegna-. Appena terminata l’emergenza dovranno essere accertate le responsabilità e puniti i colpevoli e si dovranno adottare tutte le misure previste dalla legge per il ripristino dell’ambiente come il divieto di pascolo e di caccia”. Gli incendi che nelle ultime 48 ore hanno devastato l’oristanese (circa 20 mila gli ettari interessati dal fuoco) non hanno risparmiato nemmeno l’olivastro millenario di Cuglieri, un vero e proprio biglietto da visita per la Sardegna occidentale e i suoi abitanti. Oggi di quel maestoso monumento naturale, colpito dalle fiamme anche perché circondato da erba alta, non restano che rami anneriti e fumanti. (LaPresse)

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Su 24zampe: Sardegna, tornano le cavallette: a milioni lungo il fiume Tirso

  • Dario |

    Quanti sono in galera per incendio doloso?
    Ha! Già! Siamo il paese dei “garantisti”…eh!

  • Dario |

    Quanti sono in galera per incendio doloso?
    Ha! Già! Siamo il paese dei “garantisti”…eh!

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