AGGIORNAMENTO DEL 15 LUGLIO 2021 IN CODA – LAV: IL TRENTINO VUOLE UCCIDERE DUE ORSI, INTERVENGA CINGOLANI
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AGGIORNAMENTO DEL 15 LUGLIO 2021 IN CODA – L’ORSA E’ F43, LA CONFERMA DAL DNA
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La squadra catture del Corpo forestale trentino è intervenuta due sere fa all’imbocco della val Concei, dove un orso ha fatto scattare la trappola tubo posizionata nei giorni precedenti. Si ipotizza sia F43, monitorata dai forestali per il suo comportamento definito “molto confidente”. Si tratta infatti di una femmina giovane del peso di 112,5 kg che da qualche settimana ha assunto “comportamenti molto confidenti” nelle aree della val di Ledro, dell’Alto Garda e del Lomaso. Come sempre saranno le analisi genetiche a dare conferma dell’identità dell’animale che si presenta in ottima forma fisica. L’orsa è stata radiocollarata e, dopo il prelievo di campioni organici utili all’identificazione genetica, subito rilasciata.
LA SPERANZA E’ CHE LA CATTURA ABBIA RESO L’ORSA PIU’ DIFFIDENTE
La presenza del radio collare consentirà di segnalarne la presenza (mappa aggiornata in tempo reale) e di eseguire, qualora necessarie, ulteriori azioni di dissuasione, in ottemperanza a quanto previsto dal Pacobace (Piano d’Azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi centro-orientali) e dalle Linee guida della Provincia. “Si confida che la cattura abbia costituito anche un’importante azione di dissuasione – rinforzata anche dall’uso di munizioni in gomma e dai cani da orso – nella speranza di rendere l’orsa più diffidente nei confronti dell’uomo”, sottolinea la provincia di Trento in una nota. (Adnkronos, nella foto Ansa un’orsa catturata in Trentino con una trappola tubo)
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AGGIORNAMENTO DEL 15 LUGLIO 2021 – L’ORSA E’ F43, LA CONFERMA DAL DNA
Le analisi compiute presso l’Unità di ricerca di genetica di conservazione della Fondazione Edmund Mach hanno confermato l’identità dell’orsa dotata di radiocollare nella notte tra il 12 ed il 13 luglio scorso in val di Ledro, in Trentino. Si tratta di F43, esemplare femmina di 3 anni e mezzo indicata come “troppo confidente” dal personale del Corpo forestale trentino che la sta monitorando da tempo a causa delle numerose incursioni nei centri abitati in cerca di cibo. Il plantigrado, che pesa 112 chili, frequenta soprattutto la zona di Ledro, dell’Alto Garda e del Lomaso e non manifesta timore verso le persone, nemmeno in occasione delle azioni di dissuasione – riferisce la Provincia di Trento citando anche un parere di Ispra “con il quale c’è un costante confronto anche su questo caso”, si legge in una nota. Grazie al radiocollare la posizione dell’esemplare ritenuto problematico viene controllata quotidianamente, anche con l’obiettivo di intervenire con azioni puntuali di dissuasione per cercare di modificare il suo comportamento. (Ansa)
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AGGIORNAMENTO DEL 15 LUGLIO 2021 – LAV: IL TRENTINO VUOLE UCCIDERE DUE ORSI, INTERVENGA CINGOLANI
Secondo la Lega anti vivisezione (Lav) la Provincia autonoma di Trento avrebbe deciso di abbattere due plantigradi, un maschio e una femmina, identificati dall’associazione animalista con le sigle M62 e F43. A quanto riporta un nota dell’ente, la ragione del possibile provvedimento va ricercata nel comportamento dei due orsi, considerati problematici perché hanno imparato ad alimentarsi dai cassonetti dei rifiuti. “Con l’approvazione delle nuove linee guida per la gestione degli orsi, la Provincia di Trento ha deciso che i naturali comportamenti degli orsi d’ora in poi comporteranno la loro cattura e l’applicazione di un radiocollare. Dal momento in cui un orso è identificato nei suoi comportamenti ‘problematici’, anche in assenza di episodi di aggressione o minaccia all’uomo, la Provincia può mettere in campo due tentativi di dissuasione, esperiti i quali, entro un anno dal primo episodio critico, la Provincia potrà procedere con l’uccisione”, scrive l’associazione. L’associazione ha inviato una diffida al presidente della Provincia Maurizio Fugatti affinché rinunci “ad ogni ipotesi di uccisione” e ha chiesto un intervento del ministro Roberto Cingolani. “La mancata messa in sicurezza dei cassonetti dei rifiuti da parte della Provincia è di fatto la causa della spregiudicatezza degli orsi”, spiega Massimo Vitturi, responsabile Animali selvatici della Lav.
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