Zecche in Trentino, per gli esperti “chi va per sentieri si vaccini”

Dall’interporto alle valli, dal centro di Trento ad alta quota a caccia di zanzare e zecche. Gli esperti della fondazione Edmund Mach, con l’arrivo della bella stagione, hanno iniziato il monitoraggio dei parassiti con screening molecolari e sviluppo di modelli matematici per scrivere la mappa delle zone più a rischio infestazione. “All’interporto abbiamo posizionato delle trappole speciali – dice Annapaola Rizzoli, medico veterinario della fondazione -. Tra camion e spedizioni è più facile rilevare l’ingresso di nuove specie invasive. Sotto la lente ci sono soprattutto le zecche, che prediligono il sottobosco e in questo periodo raggiungono il periodo di maggior diffusione”.

LE ZECCHE TRASMETTONO L’ENCEFALITE VIRALE

“Il livello di attenzione è alto: in val d’Adige, val di Non, val di Cembra e valle dei Laghi abbiamo riscontrato le concentrazioni maggiori. Sono un pericolo per la salute pubblica, visto che rappresentano il veicolo di trasmissione dell’encefalite virale. Chi va per sentieri è bene che si sottoponga a vaccinazione specifica. In caso di scoperta cutenaea di una zecca è bene rimuoverla subito con una pinzetta, facendola ruotare in senso antiorario. Mai con le mani, altrimenti si rischia che la zecca rilasci agenti patogeni dannosi per l’uomo”. (LaPresse)

Le raccomandazioni della Provincia di Trento.

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