Morte dell’orsa Kj2, processo contro l’ex presidente del Trentino

AGGIORNAMENTO DEL 11 MAGGIO 2022 – PROCESSO KJ2, TUTTI ASSOLTI

Tutti assolti perché il fatto non sussiste, come aveva chiesto anche il pm Marco Gallina, per l’uccisione dell’orsa Kj2 nel 2017 in Trentino. Lo ha deciso il giudice Marco Tamburrino al termine del processo a Trento nei confronti dell’ex presidente della Provincia autonoma Ugo Rossi, che aveva firmato l’ordinanza di abbattimento del plantigrado, e del dirigente del Servizio Fauna provinciale, Maurizio Zanìn. Vista la pericolosità dell’orsa, protagonista di due aggressioni ad altrettante persone, nel 2015 e nel 2017, il tribunale non ha ravvisato reati, come invece chiedevano le associazioni ambientaliste e animaliste, secondo le quali si sarebbero dovute trovare soluzione alternative all’abbattimento dell’animale. “Le regole ci sono e il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto che il processo si dovesse fare e credo che sia stato comunque utile farlo. Sono soddisfatto perché si è dimostrato che in Trentino non c’è nessuna guerra e caccia all’orso, c’è una gestione della specie dell’orso ottima e abbiamo per fortuna una Provincia, un servizio, una forestale che hanno lavorato benissimo in questi anni, come meglio non si poteva”, ha dichiarato Rossi al termine dell’udienza. (Ansa)

+++

POST DEL 28 SETTEMBRE 2020

E’ iniziato con un rinvio oggi in Tribunale a Trento il procedimento penale nei confronti dell’ex presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, per la morte dell’orsa Kj2 avvenuta nell’agosto 2017 durante le operazioni di cattura da parte dei forestali, in esecuzione di un’ordinanza provinciale. Davanti a palazzo di Giustizia alcuni animalisti hanno inscenato una manifestazione. Nel procedimento a carico di Rossi si erano costituite parte civile 12 associazioni ambientaliste e animaliste. Oltre all’ex presidente Rossi, il procedimento è a carico anche del dirigente del Servizio fauna, Maurizio Zonin.

12 ONG ANIMALISTE CHIEDONO DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE

L’udienza, presieduta dal giudice Marco Tamburrino, e alla quale ha presenziato anche Rossi – assistito dal suo avvocato Nicola Stolfi – è stata subito rinviata: la richiesta di costituzione di parte civile di alcune delle 12 associazioni animaliste e ambientaliste (Lav, Wwf, Lega nazionale difesa del cane, Associazione animalisti italiani, Oipa, Leac, Leal, Legambiente, Gaia, Limav, Salviamo gli orsi della luna, Enpa) è infatti pervenuta alla difesa e al pubblico ministero Marco Gallina solo all’ultimo momento, e dunque si è ritenuto di rinviare la discussione sulla loro ammissione ad una prossima udienza, fissata per il 12 ottobre. A quanto si è appreso, una delle associazioni avrebbe inoltre richiesto il sequestro di documenti sulla vicenda di M49. “Sono qui tranquillo, con lo spirito di uno che ha fatto il suo dovere e ha agito correttamente”, ha affermato l’ex presidente Rossi  a margine dell’udienza.

ROSSI: “SONO TRANQUILLO, HO AGITO CORRETTAMENTE”

“La decisione su Kj2, pur presa a malincuore, era all’interno del perimetro del Pacobace. È stato un atto a tutela della specie”. Di diverso avviso, ovviamente, gli esponenti delle associazioni animaliste. “Ci aspettiamo una condanna per i due imputati: uccidendo immotivatamente Kj2 hanno commesso un reato”, ha detto Francesco Mongioì della Lac. “Gli orsi non hanno mai attaccato nessuno, qui c’è un problema di gestione. Mancano regolamenti e un’informazione adeguata”, ha aggiunto Gian Marco Prampolini della Leac. Natasha Pecorari, di Salviamo gli orsi della Luna, ha avanzato una richiesta: “La gestione degli orsi deve passare allo Stato. Da quando c’è di mezzo la politica provinciale si è assistito ad atti di eliminazione degli orsi”. (Ansa)

Su 24zampe: Orsa Jj4, Tar Trento respinge il ricorso di Fugatti sulla cattura