Alcune uova di tartaruga Caretta caretta sono state rovinate da ignoti nelle scorse serate all’interno di un nido scoperto recentemente sulla spiaggia di Rocchette a Castiglione della Pescaia (Grosseto). A compiere il gesto vandalico potrebbero essere stati alcuni adolescenti – come denuncia TartAmare – che dopo aver scavalcato la recinzione intorno al nido avrebbero saccheggiato l’area dove la tartaruga marina aveva deposto. Almeno 14 delle 81 uova custodite all’interno del nido sono state irrimediabilmente danneggiate mentre per le altre, spiegano gli esperti, non resta che sperare. Per il naturalista Nicola Bressi, se anche solo alcune uova sono rotte l’intera nidiata rischia d’essere compromessa: “Le uova di molte specie di rettili – spiega su Twitter -, a differenza di quelle degli uccelli, non possiedono un sistema che permette all’embrione di non annegare nel suo stesso liquido se questo si rovescia”, cosa che accadrà a molte delle uova adiacenti a quelle rotte.
TARTAMARE: “MANIPOLARE UN NIDO DI TARTARUGHE E’ REATO, I RAGAZZI VANNO PUNITI”
I fatti sono stati denunciati ai carabinieri forestali di Grosseto, che ora hanno aperto un’indagine per risalire agli autori: si ipotizza il reato di uccisione e maltrattamenti di animali. “Manipolare o sottrarre uova di tartaruga marina da un nido è un reato penale – scrivono da TartAmare -. Facciamo presente inoltre che laddove venissero identificati i soggetti, se questi risultino maggiori di anni 14 verranno deferiti all’autorità giudiziaria nei modi e nei tempi previsti. Ricordiamo comunque che per il figlio minore in sede civile a risponderne è sempre il genitore”. La conclusione è amara: “Tutti siamo stati ragazzi, tutti siamo andati a passare le serate in riva al mare per ‘sentire l’estate addosso’, tutti abbiamo fatto qualche bravata a quell’età… ma di qui a distruggere un nido di tartaruga marina ce ne corre. Siamo intenzionati a vedere questi ragazzi puniti anche solo perché possano avere la giusta lezione dalla vita, quindi chiunque abbia visto qualcosa può contattarci o chiamare direttamente la Capitaneria di Porto o i Carabinieri forestali”.