Un lupo femmina, del peso di 34 chili, è stato catturato nel versante bellunese del Massiccio del Grappa dal gruppo di lavoro del Dipartimento di Medicina Veterinaria dell’Università di Sassari, nell’ambito del Progetto per la gestione della specie mediante telemetria satellitare, approvato e finanziato dalla Regione del Veneto. L’esemplare, in ottime condizioni di salute, una volta completate le operazioni di monitoraggio sanitario e biometrico e i prelievi per la genetica, è stato immediatamente rilasciato munito di radiocollare satellitare. I dati di localizzazione provenienti dal collare, che si aggiungeranno a quelli già raccolti da un primo lupo femmina catturato esattamente un anno fa nella stessa area, consentiranno di approfondire le dinamiche predatorie del branco, presente nell’area e di testare – primo progetto europeo di questo tipo – sistemi innovativi di prevenzione basati sulla localizzazione Gps, quali i “recinti virtuali” (virtual fences) e i segnalatori di prossimità, potenzialmente molto utili anche per altri grandi carnivori presenti nell’arco alpino. Nei primi sette mesi di quest’anno, oltre un quarto delle predazioni da lupo accertate in Veneto sono avvenute in due aree del bellunese, l’Alpago e l’area del Monte Cesen in Valbelluna, dove dallo scorso anno si sono insediati due nuovi branchi. Per contro, in altre aree di presenza del lupo ormai consolidata da più anni, il numero di attacchi e i danni accertati sono sostanzialmente stabili rispetto agli anni scorsi. (Ansa)
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