Trentino, orso M49 castrato chimicamente. Enpa: violenza inaccettabile

AGGIORNAMENTO DEL 9 LUGLIO 2020 IN CODA – TRENTO DISPONIBILE A TRASFERIRE M49

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E’ stato castrato chimicamente l’orso M49, l’esemplare catturato e rinchiuso nel Centro Casteller di Trento. Lo conferma l’assessore Giulia Zanotelli nella risposta ad un’interrogazione presentata dal gruppo di Futura in Consiglio provinciale. “Si tratta di una prassi per gli animali detenuti in cattività”, ha precisato Zanotelli aggiungendo che all’orso vengono somministrati dal veterinario integratori contenenti sostanze naturali (amminoacidi e vitamine) “che hanno effetti benefici e calmanti senza alterarne comportamento e fisiologia”. “Una violenza inaccettabile” per la Protezione animali, che si appella a un intervento del ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Nel frattempo, nel corso di questo mese M49 verrà inserito nella zona verde più ampia dell’area faunistica a sud di Trento. Sull’ipotesi di un trasferimento del plantigrado, l’assessore afferma che la Provincia “ribadisce la disponibilità a consentire il trasferimento del plantigrado in strutture che eventualmente risultassero migliori per ospitarlo, qualora le proposte fossero ben documentate e tecnicamente valide. Rileviamo, in ogni caso, che ad oggi e come in passato, ai proclami non è seguita nessuna proposta concreta fattibile”.

ENPA: TRENTO NON VUOLE LAVORARE SU UNA REIMMISSIONE IN NATURA MA DETENERLO A VITA

“La castrazione chimica di M49 è un’ulteriore conferma che il suo destino è già stato deciso da tempo dalla Provincia autonoma di Trento, che evidentemente non vuole lavorare per una sua reimmissione ma vuole detenerlo a vita. Una violenza inaccettabile, considerando che M49, colpevole solo di fare l’orso, è stato privato della libertà, sedato, quasi ammaestrato o comunque costretto ad abituarsi alla presenza dell’uomo e ora anche castrato”. Lo afferma in una nota l’Ente nazionale protezione animali (Enpa). “Ancora una volta chiediamo al ministro dell’Ambiente Costa, che ha il diritto e dovere di tutelare la biodiversità e quindi anche la fauna selvatica, di intervenire non solo su M49, la cui vicenda rischia di cadere nel dimenticatoio, ma su tutta la gestione degli orsi in Trentino: una gestione fallimentare – sottolinea l’Enpa – che non tiene conto del Pacobace, dei cittadini, della scienza, della sensibilizzazione e dell’educazione, ma che alimenta solo la politica dell’allarmismo e della violenza per fini ben diversi dalla tutela dell’ambiente e della natura”.

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AGGIORNAMENTO DEL 9 LUGLIO 2020 IN CODA – TRENTO DISPONIBILE A TRASFERIRE M49

La Provincia di Trento è disposta a consentire il trasferimento di M49 – l’orso rinchiuso a Trento nell’area del Casteller e da poco castrato chimicamente – “in strutture che eventualmente risultassero migliori per ospitarlo, ma solo se proposte risultassero ben documentate e tecnicamente valide”. Anche se “ad oggi e come in passato, ai proclami non è seguita nessuna proposta concreta fattibile”. Così l’assessora provinciale Giulia Zanotelli in risposta da una interrogazione di Paolo Ghezzi, capogruppo di “Futura” in Consiglio provinciale, che chiedeva la verità sullo stato di salute dell’orso. Zanotelli informa che “come previsto l’esemplare M49 sta terminando la sua fase di adattamento ed inserimento progressivo nell’area faunistica del Casteller”. Aggiunge inoltre che “nel corso di questo mese (luglio) tale fase si concluderà con l’inserimento dell’animale nell’area forestata a disposizione dei plantigradi”. L’assessora segnala poi che “all’orso vengono somministrati da parte del veterinario specializzato che lo segue integratori che contengono sostanze naturali (amminoacidi e vitamine) che hanno effetti benefici e calmanti senza alterarne comportamento e fisiologia. Come di prassi per gli animali detenuti in cattività – prosegue – si è proceduto alla castrazione dell’orso”. Infine Zanotelli allega alla risposta “la relazione veterinaria che attesta le buone condizioni attuali del plantigrado”. (Ansa)