Se non proprio in fondo alla classifica, l’Italia certamente non occupa i primi posti tra i paesi europei “amici“ degli animali allevati in gabbia. Nel ranking messo a punto dalla Coalizione End the Cage Age il nostro paese galleggia nella parte bassa, occupando il 17esimo posto per percentuale di animali in gabbia, “ospitando” circa 45 dei 300 milioni di animali allevati in questo modo ogni anno in Ue. La Coalizione – frutto del coordinamento di oltre 170 organizzazioni ambientaliste, di protezione animale e dei consumatori in tutta Europa, di cui 20 in Italia – invita i cittadini a twittare ai Ministri competenti, il Ministro della Salute Roberto Speranza e delle Politiche Agricole Teresa Bellanova, perchè si impegnino ad avviare la transizione a sistemi senza gabbie sia in Italia che nell’Unione Europea. “Galline, scrofe, conigli, quaglie, anatre e oche sono allevati, per la maggior parte, in gabbie che limitano molto seriamente la loro possibilità di muoversi, costringendoli a una vita misera e piena di sofferenze. Si tratta di una questione sempre più vicina alla sensibilità dei cittadini europei. L’anno scorso, a seguito della campagna di comunicazione associata all’Iniziativa dei Cittadini Europei End the Cage Age, più di un milione di persone ha firmato la richiesta di mettere fine all’era delle gabbie in Ue. In Italia, le firme raccolte e autenticate dal Ministero dell’Interno sono oltre 90mila”, spiegano gli animalisti della coalizione costituita da Animal Equality, Animalisti italiani, Ciwf, Enpa, Humane Society International Italia, Lav, Legambiente, Lega Nazionale del Cane e Oipa. “La dismissione delle gabbie dagli allevamenti è urgente perché risponde a una sempre più pressante istanza etica di milioni di cittadini europei ed è coerente con la rinnovata e crescente attenzione anche a livello europeo per il benessere animale e la sostenibilità, così come tracciato nel Green Deal”, hanno dichiarato le associazioni.
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