La zanzara è l’animale “di casa” al quale siamo meno affezionati. Ma neppure lei, al pari degli animali domestici, ci potrebbe contagiare con il coronavirus. Sia la zanzara tigre che la zanzara comune non sono in grado di trasmettere il virus responsabile della Covid-19. Al loro interno, infatti, il Sars-Cov-2 “non è in grado di replicarsi” e quindi, anche qualora dovessero pungere una persona contagiata, non potrebbero inocularlo. A scacciare una preoccupazione molto sentita con l’inizio della stagione calda, sono i dati preliminari di uno studio condotto da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità per valutare, attraverso prove di infezione sperimentale, la possibilità che le zanzare possano esser vettori del nuovo coronavirus. Il Sars-CoV-2è un virus respiratorio che si trasmette da uomo a uomo principalmente attraverso le minuscole goccioline emesse con starnuti o colpi di tosse o portando le mani alla bocca, al naso o agli occhi dopo aver toccato superfici od oggetti contaminati di recente.
SCAGIONATE ANCHE LE ZECCHE
Ad oggi non c’è alcuna evidenza scientifica di una trasmissione attraverso insetti che succhiano il sangue, quali zecche o zanzare, che invece possono veicolare altri tipi di virus (detti arbovirus), responsabili di malattie come la dengue e la febbre gialla. Non va dimenticato, infatti, che la zanzara è l’animale più letale per l’uomo: sono più di 800mila i morti che fa ogni anno tra malaria, dengue e zika. La ricerca, condotta da virologi ed entomologi dell’Iss in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha mostrato che il Sars-Cov-2, una volta penetrato all’interno della zanzara attraverso un pasto di sangue infetto, non è in grado di replicarsi e quindi non può essere successivamente inoculato dalla zanzara attraverso una puntura. I risultati definitivi, che saranno pubblicati a breve, forniranno quell’evidenza sperimentale, finora ipotizzata, che permetterà di escludere in modo scientifico il coinvolgimento delle zanzare nella trasmissione del Covid-19, “rispondendo in modo chiaro e definitivo alle legittime preoccupazioni” legate al ruolo di questi insetti nella trasmissione della malattia.