Con #Ultimopesce un’area di ripopolamento nel canale Otranto

Sono migliaia i cittadini che chiedono alla ministra Teresa Bellanova di istituire un’area di ripopolamento marino nel canale di Otranto. Sul banco degli imputati la sovrapesca che ha trasformato in pochi anni l’Adriatico in un mare desertificato nel quale tutti gli stock ittici sono pescati oltre i livelli di sostenibilità. E’ l’appello lanciato da 16 organizzazioni alla ministra e rilanciato in rete da una petizione e da un tweet storm, #Ultimopesce. “Riteniamo che l’istituzione di un’area marina di ripopolamento nel Canale di Otranto nel 2020 – si legge nell’appello – rappresenti un’opportunità importante per sostenere il recupero delle risorse ittiche e per il futuro di una pesca sostenibile, in Adriatico”.

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IL CANALE DI OTRANTO OSPITA SPECIE COMMERCIALI E SPECIE VULNERABILI

Nei prossimi mesi, il governo dovrà decidere se sostenere o meno l’istituzione della più grande riserva marina del Mediterraneo nel Canale di Otranto, una proposta presentata da MedReAct e dall’Adriatic Recovery Project alla Commissione generale per la pesca nel Mediterraneo (Cgpm) già nel 2018. Si tratta di un importante habitat per diverse specie commerciali, come il gambero rosso, il gambero rosa, il nasello e il gattuccio boccanera ma anche vulnerabili come i coralli bianchi e il corallo bamboo che se tutelati, potrebbero contribuire al ripopolamento dell’Adriatico.

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UNA MISURA SIMILE IN ADRIATICO NEL 2017 HA RADDOPPIATO SCAMPI E NASELLI

Nel 2017 una misura simile venne introdotta con l’istituzione della prima zona di ripopolamento ittico Fish recovery area (Fra) dell’Adriatico, dove in meno di due anni scampi e naselli sono più che raddoppiati. “Ci auguriamo che la ministra si attivi per il recupero delle risorse ittiche al largo delle coste pugliesi – ha concluso Domitilla Senni, portavoce di MedReAct – cogliendo l’opportunità di offrire un futuro alle risorse ittiche e alla pesca sostenibile”. (Ansa)