Il cigno Brutus curato e liberato al Parco Nord di Milano

Non è stata una fredda accoglienza, a dispetto della stagione, quella che il Parco Nord di Milano ha riservato a Brutus, il cigno mascotte del lago di Niguarda. Le Guardie Ecologiche Volontarie del Parco Nord Milano l’hanno liberato mercoledì 15 gennaio alle ore 14:30 nelle acque dello specchio cittadino davanti a una nutrita pattuglia di fotografi, volontari animalisti Enpa e Wwf, Vigili del fuoco e semplici appassionati del parco e della natura. Brutus gli ultimi giorni li ha passati in convalescenza al Centro di Recupero per Animali Selvatici Cras di Vanzago (Mi) per una ferita. Il centro, istituito e riconosciuto dalla Regione Lombardia nel 1995, è una struttura preposta all’accoglienza, degenza, cura, riabilitazione e reinserimento in natura di esemplari di fauna selvatica autoctona. È ospitato nella parte più interna dell’oasi Wwf di Vanzago e ospita oltre 2mila esemplari di animali selvatici ogni anno, in costante aumento, che provengono dalle province di Milano, Varese, Como e Monza Brianza. (foto Andrea Fasani/Ansa)

Maggio 2015 – RiconnettiMi, il progetto che mette un riccio al centro della città di Milano e coinvolge Parco Nord, Parco della Balossa e ex Ospedale Pini

  • Guido Minciotti |

    Grazie della sua osservazione, che mi pare sensata, e anche di leggere 24zampe, saluti gm

  • Guido Minciotti |

    Grazie della sua osservazione, che mi pare sensata, e anche di leggere 24zampe, saluti gm

  • marco |

    i “Cygnus olor” sono esseri molto particolari; quando ne si ascolta il volo, se si ha buon udito si rimane sempre stupiti.

    Certo che potevano offrire/imporre a questo esemplare un rientro nel lago meno pericoloso, senza tale dislivello a scalino o rami in acqua proprio dove costretto a tuffarsi; già dalla foto si vede che una situazione migliore era lì vicino disponibile…

    Andrò allora a trovare Brutus, per “ascoltare” il suo parere al riguardo; sempre che non si sia indispettito troppo di ciò, al punto di restarsene muto! 😉

  • marco |

    i “Cygnus olor” sono esseri molto particolari; quando ne si ascolta il volo, se si ha buon udito si rimane sempre stupiti.

    Certo che potevano offrire/imporre a questo esemplare un rientro nel lago meno pericoloso, senza tale dislivello a scalino o rami in acqua proprio dove costretto a tuffarsi; già dalla foto si vede che una situazione migliore era lì vicino disponibile…

    Andrò allora a trovare Brutus, per “ascoltare” il suo parere al riguardo; sempre che non si sia indispettito troppo di ciò, al punto di restarsene muto! 😉

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