Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato un Progetto di legge statale per la prevenzione dei danni provocati dai grandi carnivori e il contenimento delle popolazioni in esubero rispetto alla sopportabilità del territorio e alla loro compatibilità con le attività umane. La proposta, primo firmatario Sergio Berlato (Fdi), trae origine dalla Direttiva europea ‘Habitat’ e prevede che le Regioni, sentito l’Ispra, possano consentire in condizioni rigorosamente controllate, su base selettiva e in misura limitata, la cattura o il prelievo di un numero limitato di esemplari di lupo per protezione della fauna e conservazione degli habitat naturali, di prevenzione di gravi danni all’allevamento, o per motivi di rilevante interesse pubblico, nonché per finalità didattiche e di ricerca. La Proposta prevede inoltre che le Regioni, a cadenza annuale, trasmettano alla Presidenza del Consiglio dei ministri e alla Commissione Europea una relazione sull’esito della gestione della specie. Contrarie al testo le forze di opposizione del centrosinistra.
IN VENETO NEL 2019 CI SONO STATI 165 ASSALTI DI LUPI
“È una legge che non serve – ha affermato il consigliere Andrea Zanoni (Pd) – perché non risolve i problemi degli allevatori. C’è già il Piano nazionale per la gestione del lupo, esistono ben 22 misure di prevenzione, senza arrivare all’uccisione”. In Veneto ci sono stati 165 episodi di assalti di lupi nel 2019, “ma neanche uno – ricorda Zanoni – nelle malghe attrezzate. Abbiamo un Piano nazionale con tutte le misure di prevenzione e mitigazione che purtroppo non ha ancora ottenuto l’approvazione definitiva. I modi per evitare gli abbattimenti ci sono: recinzioni studiate caso per caso, cani da guardiania, strumenti di dissuasione, rafforzamento delle competenze e professionalità da mettere in campo in modo costante, non con blitz a inizio stagione negli alpeggi”. (Ansa)