Orche a Genova: cucciolo morto, la mamma non lo abbandona

AGGIORNAMENTO DEL 9 DICEMBRE 2019 – LA MAMMA HA ABBANDONATO IL CUCCIOLO MORTO

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AGGIORNAMENTO DELLE 19.30 DEL 7 DICEMBRE 2019 – LA GUARDIA COSTIERA TESTIMONIA LA MORTE DEL CUCCIOLO

Ora ad avvalorare la tesi degli studiosi che il cucciolo di orca sia morto c’è anche una foto aerea scattata dalla Guardia Costiera. Da una settimana un gruppo di questi mammiferi, quattro adulti e un cucciolo, staziona all’imboccatura del porto di Genova Voltri. Dopo l’iniziale sorpresa e la curiosità, gli studiosi hanno accertato che il gruppo stazionava in quello specchio di mare per aiutare una femmina il cui cucciolo era in difficoltà. Gli esperti avevano notato che la madre lo sosteneva in superficie per cercare di farlo respirare ed hanno notato che il cucciolo non dava segnali di vita. Questa mattina i militari della Guardia costiera a bordo di un elicottero decollato dalla base di Sarzana hanno filmato il cucciolo senza vita sostenuto dalla madre. E’ possibile che il branco resti a Genova fino a quando la femmina, ormai esausta, elabori il lutto e abbandoni il cucciolo destinandolo allo spiaggiamento. A quel punto i biologi marini preleveranno i resti del piccolo mammifero marino e eseguiranno l’autopsia per chiarirne le ragioni della morte.

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AGGIORNAMENTO DELLE 21.30 DEL 6 DICEMBRE 2019 – LA MAMMA CONTINUA A PORTARE IL PICCOLO MORTO CON SE’

Sul profilo facebook dell’istituto di ricerca Tethys c’è un aggiornamento della biologa marina Maddalena Jahoda sul gruppo di orche che da domenica staziona nel porto di Genova Voltri. Secondo Tethys “la mamma continua a portare con sé il piccolo morto. La speranza di tutti noi – scrivono – è che le orche riprendano la loro strada e soprattutto che si alimentino, cosa che non è detto stiano facendo”. Si possono poi leggere i ringraziamenti a Whalewatch Genova per le riprese video e alla Guardia Costiera “che permette agli esperti di monitorare gli animali evitando contemporaneamente che altre barche si avvicinino al gruppetto che è in ogni caso in grave stress”.

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AGGIORNAMENTO DELLE 14 – TETHYS: IL CUCCIOLO SEMBRA ESSERE MORTO, LA MAMMA NON L’ABBANDONA

Secondo l’istituto di ricerca marina Tethys il cucciolo di orca nel porto di Genova Voltri sarebbe morto. Lo scrivono sul loro sito. Ecco il testo:

“Sembra proprio che il piccolo di orca nel porto di Genova Voltri sia morto, come purtroppo ci aspettavamo. La madre, però lo porta ancora con sé, come per farlo respirare, un comportamento che è stato osservato spesso nei cetacei. Nel Pacifico una femmina, nota ai ricercatori come ‘Talequah’, si portò in giro il suo piccolo morto per oltre due settimane, come se non riuscisse a farsene una ragione. Anche nella zona di studio in Grecia ionica di Tethys, l’Ionian Dolphin Project il nostro collega Joan Gonzalvo ha osservato un comportamento simile nei tursiopi ben due volte. Grazie sempre alla Guardia Costiera per il supporto e a Whalewatch Genova. Ora speriamo che il gruppetto riprenda presto il largo…”

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POST DELLE 13 – CUCCIOLO MALATO? LE 5 ORCHE DI GENOVA FORSE IN DIFFICOLTA’

I cinque esemplari di orca (quattro adulti e un cucciolo, e non tre in totale come sembrava inizialmente) che da giorni nuotano davanti al porto container di Genova Voltri in un’area di poche centinaia di metri quadrati potrebbero cercare un cucciolo che manca all’appello dopo il primo avvistamento. Lo sostengono gli studiosi sulla base di osservazioni fatte. Ieri mattina è stata vista la femmina che aiutava il suo piccolo a raggiungere la superficie: atteggiamento che si osserva quando un cetaceo è in difficoltà ed altri esemplari della stessa specie lo sostengono in superficie per garantirne la respirazione. Una situazione di emergenza, parrebbe dunque, che ha spinto il ministero dell’Ambiente a intervenire: “Per tutelare la loro indennità è stata emanata un’ordinanza che interdice il transito e l’avvicinamento ai mammiferi, in più è stato rafforzato il controllo degli stessi”, annuncia Sergio Costa su Twitter.

DOMENICA I CUCCIOLI ERANO DUE, DICE IL PESCATORE CHE LI HA VISTI PER PRIMO

La zona è presidiata dalla capitaneria di porto, anche per consentire ai biologi marini dell’Acquario l’osservazione degli animali. Secondo la testimonianza di Giulio Zemiti, il pescatore che per primo ha osservato le orche, domenica i cuccioli erano due. Nei giorni successivi i ricercatori hanno osservato un solo piccolo. “Il desiderio della madre di riunirsi al piccolo scomparso potrebbe spiegare il comportamento di permanenza del gruppo nella stessa zona per un periodo così lungo e in una zona di porto” commenta Guido Gnone, coordinatore scientifico dell’Acquario di Genova. La presenza dei cetacei attira i genovesi sulle rive di Prà, armati di binocolo