AGGIORNAMENTO DEL 31 OTTOBRE 2019 IN CODA – DIADORA RINUNCIA A UTILIZZARE PELLE DI CANGURO
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POST DEL 2 OTTOBRE 2019
L’Italia è “tra i maggiori responsabili del massacro di oltre 2,3 milioni di canguri ogni anno” essendo “primo importatore di pelli in Europa, destinate a moda e abbigliamento sportivo, calcio e motociclismo in primis”. La denuncia arriva dalla Lega Antivivisezione (Lav) durante il Salone della Responsabilità sociale d’impresa e dell’innovazione organizzato nei giorni scorsi dall’università Bocconi di Milano. La Lav spiega che sono stati “più di 44 milioni i canguri uccisi dal 2000 al 2018 (con una media annua di 2.324.000 animali)”. E non è certo sufficiente che “lo chiamino harvest, prelievo, e lo propongano come sostenibile. Si tratta di stragi lente e dolorose, con un numero impressionante di vittime collaterali, cuccioli dipendenti dalle madri, deambulanti o ancora nel marsupio, animali feriti, o fuggiti in preda al panico, tutti condannati a lenta agonia”. “La più grande strage di animali selvatici del pianeta”, spiega il Tg1 nel servizio che ha dedicato alla vicenda, che si svolge in luoghi remoti e spesso di notte, quando “gli occhi del mondo non possono vedere”.
UN MASSACRO DIECI VOLTE MAGGIORE DI QUELLO DELLE FOCHE
L’Italia, spiega ancora l’associazione animalista, è il principale paese europeo importatore di pelli grezze (oltre 2 milioni tra il 2012 e il 2016). La Lav chiede in particolare alle aziende “impegni precisi per la dismissione di queste produzioni, come già fatto da altre imprese e Paesi nel mondo”. L’associazione spiega che quello dei canguri è “un massacro di proporzioni dieci volte maggiori della più nota caccia alle foche del Canada, ma scarsamente conosciuto. Facciamo appello alle istituzioni italiane e dell’Unione Europea affinché introducano il divieto di importazione di pelli e carni di canguro”. Il prossimo 8 ottobre la Lav porterà in Italia per la prima volta il documentario “Kangaroo, A Love-Hate Story”, che svela al pubblico internazionale il rapporto di odio-amore dell’Australia con la sua amata icona, facendo luce su “una mattanza senza uguali nel mondo”: cliccare qui per prenotare un posto.
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AGGIORNAMENTO DEL 31 OTTOBRE 2019 – DIADORA RINUNCIA A UTILIZZARE PELLE DI CANGURO
“Lav esprime grande soddisfazione per la rapidità con cui Diadora ha deciso di non ricorrere più alla pelle di canguro nella sua produzione. L’azienda si è mostrata da subito molto disponibile al confronto, ed è bastato mostrarle le evidenze delle crudeltà compiute verso i canguri, adulti e cuccioli, per ottenere questo impegno responsabile”, dichiara Simone Pavesi, Responsabile Lav Area Moda Animal Free, dopo che Diadora ha annunciato l’abolizione totale della pelle di canguro da tutti i suoi prodotti a partire da fine anno 2020. “La rinuncia da parte di Diadora alla pelle di canguro, comunemente usata dall’industria dello sportswear, rappresenta un ulteriore passo del percorso intrapreso dall’azienda per ridurre l’impatto ambientale della propria attività. Questa decisione conferma l’impegno di Diadora verso uno sviluppo sostenibile e responsabile”, scrive l’associazione. “L’Italia è il primo paese in Europa importatore di pelli di canguro (oltre 2 milioni tra il 2012 e il 2015), utilizzate prevalentemente in ambito sportivo per la realizzazione di scarpe da calcio e tute motociclistiche, ma anche per la produzione di scarpe e accessori di fascia alte del mercato di noti brand”. Tra le aziende italiane coinvolte, secondo Lav, ci sono:
Settore sportivo
▪ Calcio: LOTTO, PANTOFOLA D’ORO, DANESE
▪ Motociclismo: DAINESE, DUCATI, GIMOTO, ALPINESTARS, VIRCOS
Settore abbigliamento
▪ VERSACE, SALVATORE FERRAGAMO
Settore calzaturiero
▪ MORESCHI, MOMA, FABI
Sempre secondo Lav “la carne di canguro, in Italia, non ha ancora raggiunto la grande distribuzione, ma è comunque possibile trovare ristoratori che la propongono nei loro menù, mentre Prolife, azienda italiana per il pet food, la utilizza per la produzione di una pappa per cani della linea umido multi-gusto. Lo scorso 1° ottobre abbiamo avviato una specifica campagna pubblica per informare i consumatori, convincere le aziende a non utilizzare pelle (e carne) di canguro e presto presenteremo una proposta di legge per introdurre il divieto nazionale all’import di prodotti ottenuti dalla caccia ai canguri”, conclude Pavesi.