I fondali siciliani delle Isole Ciclopi e alla Secca di Punta Bassana (Marettimo, Egadi) liberati da oltre 3 quintali di reti abbandonate con l'”Operazione reti fantasma nelle Aree Marine Protette” di Marevivo. Le attività, nei giorni 20 e 21 settembre e il 24 e 25 settembre, sono state svolte con il supporto di Esselunga, che tramite la campagna “Salviamo il mare” ha coinvolto i sui clienti. Le operazioni sono state coordinate dalla Divisione Subacquea di Marevivo, con la collaborazione dell’Area Marina Protetta Isole Egadi, del Comune di Favignana, del Blu Teck Diving Marettimo, dell’Area Marina Protetta Isole Ciclopi, del Nucleo Subacqueo della Guardia Costiera di Messina, del Nucleo Carabinieri Subacquei di Messina e del Servizio Navale Carabinieri.
Gli attivisti di @marevivoonlus hanno setacciato per giorni i fondali delle aree marine protette della Sicilia. Alla fine hanno portato a riva oltre tre quintali di reti da pesca abbandonate pic.twitter.com/24NIFYQsHQ
— Tg3 (@Tg3web) September 28, 2019
LE RETI ABBANDONATE PROVOCANO LA MORTE DI TARTARUGHE E UCCELLI MARINI
Marevivo, in passato ha già realizzato una serie di operazioni in diverse località italiane e recuperato oltre 4.500 metri di reti. “Le reti fantasma abbandonate o perdute – afferma il presidente di Marevivo, Rosalba Giugni – costituiscono una seria minaccia per la vita marina. Queste attrezzature, infatti, provocano la cattura di pesci e di altri animali come tartarughe, uccelli e mammiferi marini, che vi rimangono intrappolati con conseguenze spesso fatali per la loro vita”. Giugni aggiunge inoltre che “contribuiscono ad un’alterazione degli ecosistemi marini e rappresentano anche un pericolo per i subacquei”. Il progetto di recupero è patrocinato dal ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare e dal ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo ed è realizzato in collaborazione con il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e con il supporto di Esselunga.