I vegetariani (inclusi i vegani) e i pescetariani (coloro che escludono carne e simili ma non pesce e frutti di mare) hanno un ridotto rischio di infarto rispetto a chi mangia la carne ma vegani e vegetariani hanno un maggior rischio di ictus, probabilmente a causa di un insufficiente apporto di colesterolo e vitaminico offerto dalle loro diete senza alimenti di origine animale. È quanto evidenziato in uno studio di Tammy Tong, della Cancer Epidemiology Unit presso la University of Oxford. La ricerca è stata pubblicata sul British Medical Journal. Il lavoro ha coinvolto 48.188 persone di età media 45anni, divisi tra coloro che mangiavano la carne (24.428), pescetariani (7.506), vegetariani, inclusi i vegani (16.254). Sono stati registrati 2.820 casi di infarto e 1.072 casi di ictus durante il periodo di studio.
LA RICERCA FATTA SU QUASI 50MILA PERSONE, UN TERZO DEI QUALI VEG
A parità di altri fattori di rischio come fumo e sedentarietà, i pescetariani e i vegetariani presentavano un rischio di infarto rispettivamente del 13% e 22% minori rispetto a coloro che consumavano anche carne, il che equivale a dire che ogni mille individui si verificano 10 casi in meno di infarto tra vegetariani nell’arco di 10 anni. La differenza può essere almeno in parte dovuta all’effetto positivo della dieta vegetariana sul peso e sulla pressione del sangue. In contrasto, vegetariani e vegani presentavano un rischio di ictus più alto del 20% rispetto a chi mangiava la carne, equivalente a tre casi in più ogni 1000 persone in 10 anni. Gli scienziati hanno osservato che vegani e vegetariani hanno livelli bassi di colesterolo e anche di vitamina B12 nel sangue, e legano queste carenze al maggior rischio di ictus. (Ansa)