Produrre 175 milioni di hamburger dalle cellule di una sola vacca, invece di allevarne e macellarne 440mila. E’ la scommessa di Mosa Meat, start-up dell’Università di Maastricht in Olanda, nata dal progetto di ricerca che nel 2013 ha portato il team del professor Mark Post a presentare al pubblico il primo hamburger creato in laboratorio, da coltura cellulare. Mosa Meat ha raccolto investimenti per 7,5 milioni di euro e punta a portare sul mercato i primi prodotti nel 2021. Ma “non si può parlare di date certe – racconta la direttrice operativa di Mosa Meat, Sarah Lucas – ci sono alcune incognite a livello scientifico e i tempi per l’autorizzazione per l’immissione in commercio non dipendono solo da noi”. Il contesto è quello di un consumo globale di carni bovine destinato quasi a raddoppiare dal 2010 al 2050 (+88%, secondo il
World Resource Institute) e “l’allevamento tradizionale non può coprire tutto l’aumento della domanda – spiega Lucas -. Produrre carne dalle cellule è molto più efficiente di allevare un animale per mangiarne una piccola porzione e scartare il resto”.
ANCHE L’ALLEVAMENTO TRADIZIONALE INVESTE NEL FUTURO
Le organizzazioni degli agricoltori e delle cooperative agroalimentari Ue Copa & Cogeca non si danno però per vinte: “Il settore agricolo europeo – spiegano – ha ridotto le emissioni di gas serra del 20% negli ultimi 25 anni e sta investendo per ridurle ancora di più, si lavora a nuove razze, alla modifica dei mangimi per ridurre le emissioni dei bovini e alla sostituzione dei fertilizzanti sintetici con quelli organici”. Ci sono ancora grandi domande in sospeso per il “novel food”: finora non è chiaro quanta energia ci voglia per fare carne in coltura e le questioni etiche – nel processo si utilizza siero di feto bovino – sono ingombranti per una società che dichiara di voler aumentare il benessere animale. Per quanto attiene ai costi di produzione, realizzare il primo hamburger Mosa Meat è costato oltre 300mila euro mentre secondo alcune stime oggi il prezzo è arrivato a circa 20 euro al chilo.