Cane e gatto: quello della Brexit potrebbe non essere l’unico “no deal” nel futuro di Boris Johnson. Il neo primo ministro britannico avrebbe, infatti, chiesto al proprio staff di avere un cane a Downing Street, insieme all’attuale gatto Larry, un civil servant (dipendente pubblico) “assunto” per dare la caccia ai topi. La porta nera del numero 10 di Downing Street a Londra potrebbe presto divenire lo sfondo del primo accordo difficile dell’era Johnson se, insieme al “chief mouser” Larry the cat, dovesse accucciarsi sull’uscio un nuovo inquilino a quattro zampe. Il gattone è noto per il suo caratteraccio e spesso Downing Street è teatro di scontri territoriali con gli altri gatti che lavorano negli appartamenti attigui in uso ai ministri del governo inglese. E con i cani non è da meno: nel 2016 i due terrier del Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond, che risiedeva al numero 11 della stessa via, dovettero essere tenuti alla larga dalle unghie di Larry.
HELL NO. https://t.co/9tln5QTvX9
— Larry the Cat (@Number10cat) July 26, 2019
LARRY THE CAT E’ UN EX GATTO RANDAGIO ADOTTATO A BATTERSEA
Nessuna indicazione è per ora arrivata dalla cerchia del neo premier conservatore Johnson, nè per quanto riguarda i tempi, la razza o la provenienza del cane. Larry, che occupa una posizione ufficiale da quasi 300 anni, proviene dal gattile londinese di Battersea ed è un gatto soriano marrone e bianco di 12 anni. Nominato nel 2011, ha già servito due ex primi ministri: David Cameron e Theresa May. Ha un proprio account Twitter (@Number10cat) non ufficiale che ospita i migliori scatti dei fotografi appostati h24 davanti all’uscio di Downing Street. Dalla foto sotto di Peter Nicholls/Reuters si comprende la preoccupazione di Larry dopo aver appreso la notizia del possibile nuovo arrivo: il gatto ha trascorso la mattinata di oggi a riposare su una finestra.