Johnson vuole un cane insieme a Larry the cat: un “no deal” assicurato

Cane e gatto: quello della Brexit potrebbe non essere l’unico “no deal” nel futuro di Boris Johnson. Il neo primo ministro britannico avrebbe, infatti, chiesto al proprio staff di avere un cane a Downing Street, insieme all’attuale gatto Larry, un civil servant (dipendente pubblico) “assunto” per dare la caccia ai topi. La porta nera del numero 10 di Downing Street a Londra potrebbe presto divenire lo sfondo del primo accordo difficile dell’era Johnson se, insieme al “chief mouser” Larry the cat, dovesse accucciarsi sull’uscio un nuovo inquilino a quattro zampe. Il gattone è noto per il suo caratteraccio e spesso Downing Street è teatro di scontri territoriali con gli altri gatti che lavorano negli appartamenti attigui in uso ai ministri del governo inglese. E con i cani non è da meno: nel 2016 i due terrier del Cancelliere dello Scacchiere Philip Hammond, che risiedeva al numero 11 della stessa via, dovettero essere tenuti alla larga dalle unghie di Larry.

LARRY THE CAT E’ UN EX GATTO RANDAGIO ADOTTATO A BATTERSEA

Nessuna indicazione è per ora arrivata dalla cerchia del neo premier conservatore Johnson, nè per quanto riguarda i tempi, la razza o la provenienza del cane. Larry, che occupa una posizione ufficiale da quasi 300 anni, proviene dal gattile londinese di Battersea ed è un gatto soriano marrone e bianco di 12 anni. Nominato nel 2011, ha già servito due ex primi ministri: David Cameron e Theresa May. Ha un proprio account Twitter (@Number10cat) non ufficiale che ospita i migliori scatti dei fotografi appostati h24 davanti all’uscio di Downing Street. Dalla foto sotto di Peter Nicholls/Reuters si comprende la preoccupazione di Larry dopo aver appreso la notizia del possibile nuovo arrivo: il gatto ha trascorso la mattinata di oggi a riposare su una finestra.

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