AGGIORNAMENTO DEL 11 GIUGNO 2019 IN CODA – DOPO LE CAVALLETTE E’ INVASIONE DI CORNACCHIE
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AGGIORNAMENTO DEL 10 GIUGNO 2019 – L’EMERGENZA CAVALLETTE DURERA’ FINO AD AGOSTO
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AGGIORNAMENTO DEL 10 GIUGNO 2019 IN CODA – COLDIRETTI: A NORD E’ INVASIONE DI CIMICI ASIATICHE
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POST ORIGINALE
Ieri l’allarme delle cavallette in Sardegna, che secondo la Coldiretti a milioni stanno devastando le campagne tra Ottana, Iscras e Bolotana e in particolare modo Orani (foto sotto). Oggi nuova allerta insetti sempre dall’associazione degli agricoltori: con il caldo si muovono gli sciami di api che a Bologna hanno preso temporaneamente casa nel sottotetto della famosa biblioteca dell’Archiginnasio a pochi passi da Piazza Maggiore, in pieno centro (foto in alto e in fondo). Per risolvere la situazione è stato determinante l’intervento di alcuni apicoltori che, con l’aiuto indispensabile dei Vigili del Fuoco, hanno provveduto a recuperare le api, collocandole in un’arnia. L’associazione fa sapere che ora le api verranno collocate in un apiario dove potranno procedere alla creazione di una nuova famiglia.
Protagonisti dell’intervento l’apicoltore Matteo Lorenzini che, assieme al padre Maurizio ha operato a un’altezza di 20 metri, proprio sotto al tetto dello storico palazzo dell’Archiginnasio, antica sede dell’Università di Bologna. “Ringraziamo i nostri due soci” ha commentato la presidentessa di Coldiretti Bologna, Valentina Borghi, “che si sono resi tempestivamente disponibili per un lavoro così complesso e delicato per la sicurezza dei cittadini. Di fronte a questi episodi il consiglio – conclude – e’ quello di non improvvisare e di rivolgersi a personale esperto che sa come trattare i preziosi insetti.
Per quanto riguarda la Sardegna, gli agricoltori spiegano che nel nuorese le aziende agricole interessate all’invasione delle cavallette si ritrovano senza pascoli e con le case invase. La presenza massiccia degli insetti non solo sta facendo terra bruciata di pascoli e foraggio ma infastidiscono anche le persone invadendo cortili e case coloniche. (foto Ansa)
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AGGIORNAMENTO DEL 10 GIUGNO 2019 – COLDIRETTI: A NORD E’ INVASIONE DI CIMICI ASIATICHE
Nel nord Italia, con il caldo improvviso, si sta verificando una vera invasione di sciami di cimici con danni nelle campagne che possono arrivare fino al 40% dei raccolti nei terreni colpiti. Bersagli di questi sciami di cimici, meli, peri, kiwi, ma anche peschi, ciliegi, albicocchi e piante da vivai. L’allarme è della Coldiretti per l’arrivo in Italia della ‘cimice marmorata asiatica’. Nei centri abitati, dice ancora la Coldiretti, “i cittadini sono costretti a barricarsi in casa con porte e finestre”. “La situazione – sottolinea la Coldiretti – è difficile in tutto il Nord dal Friuli al Veneto, dalla Lombardia all’ Emilia Romagna fino in Piemonte. La diffusione improvvisa di questi insetti che non hanno nemici naturali – spiega la Coldiretti – è stata favorita dalle alte temperature. La lotta in campagna per ora può avvenire solo attraverso protezioni fisiche come le reti a difesa delle colture”. “Per contrastare la proliferazione dell’insetto alieno – aggiunge – è importante proseguire a marcia spedita con la ricerca per interventi a basso impatto ambientale, attività già avviata con importanti centri universitari. La Commissione Agricoltura del Senato ha approvato all’unanimità ad aprile una risoluzione contro l’invasione della cimice asiatica che impegna il governo ad approvare rapidamente il decreto ministeriale per l’immissione di specie e popolazioni non autoctone di organismi antagonisti di insetti alieni nel territorio italiano e ad accelerare le altre fasi dell’iter per autorizzare l’uso della vespa samurai (Trissolcus japonicus), antagonista naturale della cimice”. “Coldiretti pertanto chiede che sia data la massima priorità ad accelerare quanto più possibile le fasi dell’iter di autorizzazione in modo da consentire l’azione in campo contro la cimice asiatica già durante la campagna agricola 2019”.
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Che poi le Cornacchie divorano le Cavallette.
Ma pare stiano in due zone diverse.
E forse non è un caso.— Nicola Bressi (@Nicola_Bressi) June 12, 2019
AGGIORNAMENTO DEL 11 GIUGNO 2019 – DOPO LE CAVALLETTE E’ INVASIONE DI CORNACCHIE
Non solo cavallette: l’invasione degli insetti che sta mettendo in ginocchio le aziende del Nuorese non è la sola preoccupazione per gli agricoltori del centro Sardegna. Da Oristano l’allarme per l’invasione di cornacchie che stanno devastando le coltivazioni primaverili ed estive (nella foto Ansa sotto, un melone divorato). “Più volte in passato abbiamo denunciato come la problematica della fauna selvatica fosse ben lontana dall’essere risolta. E ciò che sta accadendo nelle campagne oristanesi è la dimostrazione che non ci sbagliavamo – afferma il direttore di Coldiretti Oristano, Emanuele Spanò – siamo in forte ritardo e ad oggi non vi è traccia della programmazione fondamentale che avrebbe dovuto tendere al contenimento dei corvidi nelle campagne oristanesi per evitare i gravissimi danni recati dalla specie”. “La mancanza di azioni utili ha portato le cornacchie grigie in particolare – aggiunge il presidente di Coldiretti Oristano, Giovanni Murru – a operare liberamente compromettendo la produttività dei campi”. L’organizzazione sollecita provvedimenti urgenti e azioni “organiche” di contrasto. “Se le cornacchie stanno diventando così pericolose per l’agricoltura sarda, vuol dire che c’è qualcosa che non va nei piani di contenimento”, replica il Gruppo d’intervento giuridico (Grig) all’allarme di Coldiretti. “Ogni tanto – commenta il presidente di Grig Stefano Deliperi – spunta fuori un animale nuovo che distrugge tutto. Un periodo è toccato persino ai fenicotteri. Devo però dire, che alla fine tutti questi danni creati all’agricoltura non sono così devastanti dal momento che la Regione paga ogni anno per gli indennizzi una cifra relativamente modesta: non si va oltre i tre milioni di euro – osserva – Per quest’ultimo caso esiste già un piano di contenimento basato sostanzialmente sulla caccia. Evidentemente non funziona. Ma prima vorrei che fossero effettivamente verificati e valutati i danni provocati dalle cornacchie”.