La ciotola è sempre più piena. Continua a crescere il mercato del pet food: nel 2018 il business dei prodotti per l’alimentazione dei cani e dei gatti ha sviluppato un giro d’affari di 2.082 milioni di euro, in crescita a valore del 1,5% rispetto all’anno precedente, con un tasso di sviluppo superiore a quello del largo consumo confezionato (+0,1% nel 2018). Gli animali domestici in Italia sono 60,2 milioni: la metà sono pesci, un quarto sono uccelli (12,8) piccoli mammiferi (1,8) e rettili (1,3), l’altro quarto gatti (7,3) e cani (7). In Europa sono 80 milioni le famiglie che vivono con un pet, gatti in particolare: se ne contano 105 milioni se si considera anche la Russia (83 milioni i cani). Cifre che emergono dalla XII edizione del Rapporto Assalco-Zoomark, compendio annuale sul mondo dei pet realizzato con Iri, Doxa e veterinari Anmvi, presentato ieri in occasione dell’inaugurazione di Zoomark international, il Salone b2b dei prodotti e delle attrezzature per gli animali da compagnia organizzato da BolognaFiere, dove è in corso fino al 9 maggio. Assalco è l’Associazione nazionale tra le imprese per l’alimentazione e la cura degli animali da compagnia.
EMERGE UNA FORTE RICHIESTA DI RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI
Oltre ai dati di mercato del pet food, riassunti nell’infografica sotto, il Rapporto ha indagato quanto tra gli italiani – in particolare i proprietari di cani e gatti – “sia forte la richiesta di riconoscimento dei diritti degli animali da compagnia” e quanto “avere un animale d’affezione implichi responsabilità e dedizione”, spiega una nota. Risultiamo così diligenti con gli adempimenti burocratici (quasi il 90% registra i propri cani alle anagrafi regionali e lo fa anche più di un proprietario di gatto su due, nonostante non sia obbligatorio), nelle vaccinazioni (effettuate regolarmente nel 90% dei casi), nei controlli veterinari (uno o due l’anno in più del 60% dei casi) e nell’esercizio fisico quotidiano, per più del 60%. “Il 76,1% dei cani e il 90% dei gatti, inoltre, viene nutrito con alimenti industriali, specificatamente formulati in modo da essere sicuri, bilanciati, completi e differenziati in base a età , razza e stile di vita”, sottolinea il rapporto.