E’ incostituzionale seppellire gli animali domestici con i padroni? Il Governo pensa di sì. Per questo l’Esecutivo Conte ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la riforma lombarda approvata due mesi fa dei servizi necroscopici, funebri e cimiteriali che introduce numerose norme in materia di polizia mortuaria e attività funebri, tra cui la possibilità di tumulare gli animali d’affezione nello stesso loculo del defunto o nella tomba di famiglia. “Una facoltà assolutamente estranea alla normativa statale in materia”, si legge nella delibera del Cdm di ieri e che “contrasta in particolare con l’art. 50 del citato Dpr (285/1990, ndr), secondo il quale nei cimiteri sono ricevuti, quando non venga richiesta altra destinazione, i cadaveri delle sole persone”. Secondo il Governo, le disposizioni sui resti degli animali d’affezione “contrastano con i principi fondamentali in materia di ‘tutela della salute’, in violazione dell’art. 117, terzo comma, della Costituzione”.
FAVOREVOLI E CONTRARI
“E’ gravissimo che il Governo abbia voluto impugnare la nostra legge”, dichiara l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera (Forza Italia), che annuncia un contro ricorso, parla di “visione centralista di chi ha redatto l’impugnativa” e spiega che “la sepoltura degli animali a seguito della cremazione e nel rispetto di normative specifiche rappresenta la risposta a innumerevoli segnalazioni e richieste”. Decisione “assolutamente condivisibile”, invece, per il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Fabio Pizzul. “Per una volta apprezziamo il Governo – ha detto -: abbiamo criticato da subito la possibilità di tumulare gli animali da affezione nella stessa tomba delle persone, perché si tratta di una pratica estranea alla funzione dei cimiteri” e “rischia di ledere la sacralità di luoghi riconosciuti da tutte le religioni”. Soddisfazione anche dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Marco Fumagalli: “In Lombardia Lega e Forza Italia danno prova di grande incapacità: non sono nemmeno in grado di seppellire i morti rispettando la legge nazionale”.