“Sa paradura” non ci sarà: niente gregge all’ex bandito

AGGIORNAMENTO DELLE 8.30: POLEMICHE, “SA PARADURA” NON CI SARÀ

Non ci sarà “sa paradura”, l’arcaico gesto di solidarietà del mondo pastorale sardo, per l’ex bandito Matteo Boe, tornato l’anno scorso in libertà dopo aver trascorso 25 anni dietro le sbarre. Dopo la notizia dell’iniziativa di donare 15 agnelle all’ex bandito di Lula (Nuoro), promossa dal cantante degli Istanteles Gigi Sanna, sul web è scoppiata la bufera. E il dono delle pecore, un gesto che avrebbe aiutato Boe “a ricominciare”, non ci sarà. Sulla vicenda è intervenuto lo stesso Boe, che a quanto si è appreso non ha gradito tanta pubblicità. “Benché lusingato da tale nobile gesto, quale è quello de ‘sa paradura’ – scrive Boe in una nota – già precedentemente alla divulgazione della notizia avevo deciso di declinare la generosa offerta, ancora inconsapevole dell’eclatante risonanza mediatica che ne sarebbe seguita, in assoluta contraddizione con lo spirito che caratterizzava e dovrebbe caratterizzare tale iniziativa”.

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POST ORIGINALE DELLE 7.01

“Sa paradura” è un antico gesto di solidarietà del mondo pastorale sardo che vede mobilitati tutti gli allevatori ogni qualvolta un collega, per calamità naturali o altri motivi, perde il suo gregge. Un rito arcaico che si ripete nel tempo: poco più di un anno fa, i pastori sardi andavano in Umbria a portare a Cascia un messaggio e un segno tangibile e concreto di vicinanza nei confronti dei loro colleghi che, a causa del terremoto, avevano perso tutto. E oggi “sa paradura” si ripete con l’arrivo in Sardegna delle agnelle nate dalle pecore donate un anno fa ma, questa volta, serviranno ad offrire una possibilità di ripresa ad alcuni pastori sardi che, per ragioni diverse, hanno perso il loro gregge.

TRA I BENEFICIARI L’EX BANDITO MATTEO BOE

Tra questi c’è anche Matteo Boe, l’ex bandito di Lula (Nuoro) tornato l’anno scorso in libertà dopo aver trascorso 25 anni in carcere, condannato per alcuni sequestri di persona tra cui quello del piccolo Farouk Kassam. A lui verranno donate 15 agnelle, ora che è ritornato a vivere nel suo paese natio e ha ripreso a fare l’allevatore. “Probabilmente ci sarà anche chi non è d’accordo – dice all’Ansa Gigi Sanna, cantante-pastore nuorese leader degli Istentales – ma noi con questa iniziativa vogliamo offrire una seconda possibilità a chi ha commesso errori e pagato il conto alla giustizia. Per la prima volta da quando l’associazione culturale Istentales, Prociv Italia, Coldiretti e pastori sardi hanno riportato in auge l’antica usanza de ‘sa paradura’, questa assume forse il suo significato più ampio, ovvero parare-riparare, cioè offrire una seconda possibilità di ricominciare da capo, di riprendere da dove si era interrotto, di riconquistare il contatto con la realtà esterna, fatta non solo di cose e persone ma anche di profumi, suoni, colori che, per tanto tempo, non sono stati vissuti”.

DIECI AGNELLE ANCHE A UN PASTORE DI CASERTA

“Solo il ritorno alla terra, all’impegno del ‘fare’, ai tempi scanditi dal lavoro duro – afferma ancora Sanna – e non dalle lancette che, lente e monotone, segnano il tempo ‘dentro’ può rappresentare un’altra possibilità, un’occasione per riprendere e, dove possibile, recuperare ciò che si è perso. Ora Matteo Boe è un uomo libero e tutte le mattine, prima dell’alba, da Lula parte per andare ad accudire il suo gregge, il suo lavoro, la sua seconda possibilità”. Tra gli altri interventi, una rappresentanza dei pastori di Cascia donerà anche dieci agnelle ad un giovane pastore di Caserta a cui un branco di cani randagi ha sterminato il gregge di 200 capi.