AGGIORNAMENTO DEL 20 AGOSTO 2018 IN CODA – LE ASSOCIAZIONI CONFERMANO VIOLENZE E DENUNCIA (MA LA CERTEZZA DELL’UCCISIONE MANCA)
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AGGIORNAMENTO DEL 19 AGOSTO 2018 IN CODA – LA GUARDIA COSTIERA: “QUANDO E’ STATA RILASCIATA LA VERDESCA STAVA BENE”
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POST ORIGINALE
Uno squalo al largo di Sciacca, in provincia di Agrigento, è stato catturato, torturato ed ucciso. Lo rendono noto le associazioni Mareamico, Wwf Sicilia Area Mediterranea scientifica e Marevivo, che hanno segnalato alle autorità giudiziarie “questa inutile crudeltà, nei confronti di una creatura indifesa”. L’animale era stato segnalato il 14 agosto e in un primo momento sembrava che avesse ripreso la navigazione. Invece grazie ad alcune segnalazioni si è scoperto che è stato ucciso. Sarebbe coinvolto nei fatti un gruppo di agrigentini, ignoti ma che hanno ripreso con i telefonini la loro impresa e postato sui social network un video nel quale si vedono in volto e si sentono parlare. Nelle foto sopra e sotto alcuni fotogrammi del video.
- Pesci, gli animali dimenticati. Provano dolore, ricordano esperienze, comunicano: “Tuteliamoli”
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AGGIORNAMENTO DEL 19 AGOSTO 2018 – LA GUARDIA COSTIERA: “QUANDO E’ STATO RILASCIATA LA VERDESCA STAVA BENE”
Contattata da 24zampe, la Guardia Costiera di Sciacca spiega che la verdesca, un pesce di circa tre metri e mezzo, innocuo e non raro da queste parti, il 14 agosto era entrata in porto e si aggirava disorientata tra i pontili della Lega navale. Un pescatore sportivo l’ha issata a riva (momento nel quale probabilmente sono state girate le immagini da cui sono tratte le foto) ma all’intervento del comandante l’animale, che “era in perfetta salute”, è stato ricondotto al traino all’ingresso del porto dallo stesso pescatore e lì rilasciato. Il maresciallo Triolo, escludendo che l’animale sia stato bastonato o torturato, spiega le immagini con il normale tentativo di tenere fermo un pesce di 3,5 metri e precisa che la verdesca non rientra tra le specie protette. Per cercare di capire cosa sia successo dopo, 24zampe sta cercando di contattare Mareamico, Marevivo e Wwf Sicilia: per confrontare le informazioni rilasciate dalle stesse associazioni alle agenzie con le affermazioni della Guardia Costiera.
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AGGIORNAMENTO DEL 20 AGOSTO 2018 – LE ASSOCIAZIONI CONFERMANO VIOLENZE E DENUNCIA (MA LA CERTEZZA DELL’UCCISIONE MANCA)
Le associazioni confermano la denuncia all’autorità giudiziaria per maltrattamento e l’ipotesi di uccisione della verdesca: “Dal video integrale, che abbiamo allegato alla denuncia – spiega a 24zampe Claudio Lombardo, responsabile provinciale di Mareamico – è chiaro che il pesce non possa essere sopravvissuto ai maltrattamenti. Aveva un arpione infilzato tra la branchia destra e il torace (come si intuisce anche della foto sopra, nd24z) e la letteratura dice che un animale di quel genere può restare al massimo un quarto d’ora fuori dall’acqua ma solo se in ottime condizioni di salute. E non era questo il caso”. Le tre associazioni hanno comunque chiesto alla Guardia Costiera le prove documentali che la verdesca si sia allontanata dal porto contando sulle proprie forze. Per questa ragione, nel titolo, è giusto inserire la parola tra parentesi “(forse)” prima del concetto di uccisione. Anche Fabio Galluzzo di Marevivo Sicilia spera che l’animale sia rimasto vivo ma trova comunque difficile che si possano negare i maltrattamenti.