Il premio “Premio Internazionale Fedeltà del Cane” va al pitbull Margot, che ha aiutato, protetto e scaldato con il proprio corpo due gemelline di 4 anni perse nel bosco di notte nell’aprile 2017, vicino a Udine. La notizia arriva dal borgo ligure di San Rocco di Camogli, in provincia di Genova, dove oggi, come avviene da 57 anni, si assegna il riconoscimento a un cane che si sia distinto per meriti nei confronti dell’uomo. Una piccola forma di risarcimento per una “razza dannata” (come scrisse su Repubblica l’ottima Elena Stancanelli, foto sotto) spesso al centro delle cronache per episodi spiacevoli. Oggi alle 16, dopo un doveroso pensiero rivolto ai cani soccorritori che nella vicina Genova sono ancora alla ricerca di sopravvissuti sotto le macerie del Ponte autostradale Morandi crollato sabato, sarà consegnato il medesimo premio a tutti i cani in gara, tra i quali Margot è solo “primus inter pares”. Seguono, alle 18, la lettura della preghiera del cane e la benedizione. 24zampe ha pubblicato le storie di tutti i cani in concorso: qui le prime sei, qui dalla settima (Margot!) alla dodicesima, qui dalla tredicesima alla ventesima.
LA STORIA DI MARGOT, PREMIATA OGGI A CAMOGLI
Motivazione: il pitbull di 5 anni ha salvato le sue padroncine gemelle di soli 4 anni, perse nel bosco, proteggendole e scaldandole.
Basterà un attimo per cogliere nello sguardo di Margot tutta la dolcezza e l’intensità del legame con le sue padroncine e insieme la fierezza per aver messo a loro disposizione le sue doti migliori, l’affettività e il forte istinto di protezione. In una notte di angoscia, un intero paese ha avuto conferma di ciò e ne rende testimonianza. Siamo nel borgo montano di Stella a Tarcento (Udine), intorno alle 18,30 del 24 aprile scorso, quando una mamma, Sara, intenta a preparare la cena, si accorge che le sue due gemelline, Adele ed Elisabetta, di soli 4 anni, sono scomparse dall’area recintata del giardino, dove erano solite giocare con i cani Stella e Margot. Terribile l’angoscia per i genitori e l’ipotesi di quello che poteva essere successo va in ogni direzione. Si mette in moto una gigantesca, prontissima macchina delle ricerche: quasi 500 uomini tra forze dell’ordine, volontari del Soccorso Alpino, della protezione civile e tantissimi cittadini friulani. Sarà una corsa contro il tempo, in una zona boschiva molto selvaggia, tra tigli, rovi, grotte e crepacci. Ma dopo 6 ore di ansia e paura, il lieto fine: una vocina nel buio del bosco risponde ai richiami di un gruppo di 3 volontari che aveva ribattuto una zona già perlustrata da altri, dicendo “siamo qui!”. Le torce illuminano i volti delle piccole e di Margot, che corre incontro ai soccorritori leccandoli festosamente, per tornare all’istante al fianco delle padroncine. Urli di gioia comunicano il ritrovamento e la commozione coglie di sorpresa tutti, vedendo le piccole in salute e neanche tanto spaventate. Hanno percorso circa 3 km dalla loro casa, per sentieri poco battuti e pericolosi, fino ad arrivare al bosco, dove vinte dalla stanchezza, si sono addormentate. Con loro l’inseparabile Margot, le ha vegliate, protette e scaldate per 6 interminabili ore. L’Italia intera, che ha temuto per la sorte delle gemelline, si stringe con gioia alla famiglia e applaude con forza l’eroica Margot. “Che dire”, scrive uno dei ragazzi che le hanno ritrovate, “una storia da raccontare ai propri figli, nipoti e pronipoti”.
Alex Micco con Sara, Adele ed Elisabetta, Tarcento (Udine)