Le ultime foto di un “amore di plastica” arrivano dalla Danimarca. Dopo le sule di Portovenere, La Spezia, che covano le proprie uova tra i resti di vecchie reti da pesca abbandonate e rifiuti plastici, e i fulmari norvegesi che cercano posto sulle scogliere artiche tra cumuli di materiale plastico, tocca ai cigni di Copenhagen posare con uova ancora chiuse e pulcini appena nati tra brandelli di guanti in lattice, pezzi di lucchetti da bicicletta, bottiglie di thè freddo e confezioni di merendine nel laghetto vicino al Queen Louise’s Bridge. L’emergenza è sotto gli occhi di tutti e l’Europa cerca di correre ai ripari. Come ricordano gli esperti, tra cui la Danish Society for Nature Conservation, i rifiuti plastici sono molto pericolosi perchè gli uccelli li ingeriscono scambiandoli per cibo. E dire che nel Vecchio Continente stiamo assai meglio che altrove: secondo l’Ocse, nell’Ue si ricicla il 30% in media dei rifiuti di plastica, negli Stati Uniti appena il 10% ma in molti paesi in via di sviluppo la raccolta e il trattamento incontrollati dei rifiuti sono ancora prevalenti. La Commissione Europea ha presentato ieri una bozza di direttiva che si dà per obiettivo la raccolta del 90% della plastica usa e getta nel giro di sette anni nei paesi membri. Associazioni come Greenpeace, Legambiente e Wwf – secondo quanto scrive Jacopo Giliberto sul Sole 24 Ore in edicola oggi – chiedono misure più ambiziose. (foto Mads Claus Rasmussen/Ritzau Scanpix/Reuters. In fondo, la foto di qualche giorno fa, prima della schiusa)
