I mammiferi e gli uccelli, due classi di animali a sangue caldo, hanno le chance migliori di sopravvivere al cambiamento climatico, mentre i rettili e gli anfibi – a sangue freddo – sono più svantaggiati. A dirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Nature Ecology & Evolution. I ricercatori, capitanati dall’università della Columbia britannica, hanno combinato i dati sulla distribuzione attuale degli animali con dati fossili e con informazioni filogenetiche su 11.465 specie. In questo modo hanno potuto ricostruire dove hanno vissuto gli animali negli ultimi 270 milioni di anni, e capire le temperature di cui hanno avuto bisogno per sopravvivere in determinate regioni del Pianeta. “I mammiferi e gli uccelli sono in grado di ampliare i loro habitat, il che significa che si adattano e si spostano molto più facilmente”, spiegano gli esperti, secondo cui “ciò potrebbe avere un impatto profondo sui tassi di estinzione e su come sarà il nostro mondo in futuro”. Il clima sulla Terra è cambiato in modo significativo nel corso dei millenni. Fino a 40 milioni di anni fa, ad esempio, il pianeta era abbastanza caldo e tropicale, rappresentando un posto ideale in cui vivere per molte specie. “Quando si è raffreddato, uccelli e mammiferi sono stati in grado di adattarsi a temperature più fredde e così hanno potuto muoversi in più regioni settentrionali e meridionali” (nella foto, una stormo di storni in Israele). “Questo potrebbe spiegare perché vediamo così pochi rettili e anfibi nell’Antartide o anche in zone temperate”, evidenziano i ricercatori. “È possibile che alla fine si adattino e possano trasferirsi in queste regioni, ma hanno bisogno di più tempo per cambiare”. (Ansa, foto Manahem Kahana/Afp)
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