Dopo cento anni i lupi tornano in Salento: trovate tracce di dna su un ovino predato

Dopo cento anni i lupi sono tornati nel Salento. La prova scientifica, la prima in assoluto, arriva dell’esame del Dna eseguito dai medici veterinari dell’area C del servizio Asl di Lecce sulla carcassa di un ovino trovato in località Bonocore, agro di Nardó, dove già si erano avute segnalazioni di avvistamenti di lupi. Uno studio pubblicato su Biodiversity Journal, condotto dal 2014 al 2017 da diversi ricercatori, lo confermava già nei giorni scorsi. Ma ora la traccia biologica estratta col tampone salivare dall’ovino aggredito è risultata essere quella di un lupo. Nei mesi scorsi avvistamenti erano stati segnalati da numerosi allevatori nel Parco regionale Otranto-Santa Maria di Leuca-Bosco di Tricase, in una zona dove però agiscono anche branchi di cani randagi. Lo stesso Ente parco un anno fa aveva commissionato ad esperti faunisti e ricercatori uno studio preliminare sulla possibile ricomparsa del lupo nella penisola salentina, dalla quale era scomparso oltre cento anni fa. Le immagini delle fototrappole installate hanno registrato la presenza di almeno un cucciolo di un anno e due individui adulti, di cui uno maschio, che attesterebbero una presenza stabile. Del resto, il nome latino della città di Lecce lo dice da sempre: “Lupiae” vuol dire “lupa”. E lo stemma cittadino, che mostra una lupa incedente e un albero di leccio coronato da cinque torri, lo conferma. (nelle foto sopra, un esemplare tra gli ulivi. Sotto, lo stemma leccese)

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