AGGIORNAMENTO DELLE 18.10 IN CODA – I DETTAGLI DEL PROVVEDIMENTO
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POST ORIGINALE
Un’ordinanza che prevede l’abbattimento dei cinghiali. La presenta oggi pomeriggio in Comune a Genova l’assessore all’Ambiente Matteo Campora. Il nuovo provvedimento “a tutela della pubblica incolumità, igiene e sanità”, contrariamente a quello in vigore, permetterebbe la possibilità di uccidere i cinghiali in città in casi specifici di “emergenza e pericolosità”. Che a Genova non mancano: le “passeggiate” di cinghiali per le vie cittadine qui sono la norma, con la spiacevole estrema conseguenza degli incidenti stradali provocati. Questa mattina, una famigliola – mamma e cinque cuccioli – vagava tra via Bologna e via Venezia, nel quartiere di San Teodoro. Sul posto sono intervenuti i vigili urbani ma gli ungulati si erano già allontanati verso la vegetazione. Cinque giorni fa un altro gruppo, una femmina con nove cuccioli, era stata catturata a Marassi e liberata poi sulle alture, mentre a Molassana, in vari episodi, tre centauri erano finiti all’ospedale dopo aver urtato i cinghiali sbucati all’improvviso in strada. Nei mesi scorsi, Genova aveva fatto sperare gli animalisti contrari alla violenza sugli animali con la sperimentazione di strategie di cattura e rilascio sulle alture dei cinghiali, ne avevamo scritto qui su 24zampe. Inoltre, nelle settimane e nei mesi scorsi, i cinghiali hanno occupato di frequente le prime pagine dei giornali, tra avvelenamenti (qui su 24zampe), catture spettacolari (qui) e nuotate in mare (qui). Non sono mancati i consigli per una corretta convivenza (qui). (nella foto Ansa sopra: un cinghiale in via Carso, a Genova)
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AGGIORNAMENTO DELLE 18.10 – I DETTAGLI DEL PROVVEDIMENTO
L’ordinanza varata oggi al Comune di Genova per poter abbattere, come extrema ratio, i cinghiali nelle aree urbane per tutelare l’incolumità
pubblica punta anche all’uso sperimentale di pillole per sterilizzarli e a recinzioni metalliche elettrificate nelle zone collinari. Confermata la multa di 50 euro per chi offre cibo agli ungulati, prevista anche in passato. “Non vogliamo trasformare Genova nel ‘far west’ – commenta l’assessore all’Ambiente Matteo Campora che ha proposto l’ordinanza con gli assessori Stefano Garassino (Sicurezza) e Paolo Fanghella (Manutenzioni) – ci saranno casi dove sarà possibile spostare i cinghiali, altri dove la situazione di pericolo per i cittadini imporrà l’abbattimento”. A Genova la possibilità di sparare è della polizia venatoria. Secondo la giunta di centrodestra attualmente in carica, la nuova ordinanza supera “la contraddizione giuridica” presente nell’ordinanza del 2011 dell’ex sindaco Marta Vincenzi (Pd) che parlava di contenimento “incruento” degli animali senza però escludere la possibilità dell’abbattimento. “Un punto debole in caso di intervento d’emergenza”, commenta Campora. Nel nuovo testo è eliminata la parola incruento ed è confermato che la competenza di spostare i cinghiali è della polizia venatoria, mentre quella Municipale può coadiuvarla istituendo all’occorrenza un’area cautelare attorno all’animale. Dall’inizio dell’anno sono stati 470 gli avvistamenti in città di cinghiali segnalati alla centrale operativa della Polizia Municipale. Una trentina di esemplari vive nella zona del torrente Bisagno. Ma è sempre più frequente vederli anche nel centro. A maggio scorso un cinghiale è fuggito in mare davanti a Corso Italia, la ‘promenade’ della città. Nei mesi e nelle settimane scorse sono stati avvistati nei pressi della stazione ferroviaria di Brignole, nel quartiere residenziale di Albaro dove un tassista ha investito una cucciolata, nei giardini pubblici e nel cortile dell’Università. Ma non è solo Genova a dover convivere con i cinghiali. Il problema è esteso da Levante a Ponente. Alla Spezia, in passato sono stati avvistati sulla diga foranea del porto, in agosto a Savona sono finiti sulla spiaggia affollata da bagnanti ed hanno ‘pascolato’ nel letto del torrente Letimbro dove sono state organizzate battute con cani e petardi per allontanarli. A Bordighera (Imperia) il sindaco ha promosso battute straordinarie per contenerne il numero, coordinate da polizia provinciale e municipale.