Dopo le uova, pericolo fipronil per la carne delle galline, esportate in Africa “a fine carriera”

AGGIORNAMENTO DEL 14 AGOSTO – NEGATIVI I CONTROLLI IN LOMBARDIA

“Sono iniziati questa mattina, e hanno finora dato esito negativo, i campionamenti predisposti in allevamenti e esercizi commerciali del territorio di tutte le 8 Ats lombarde, nell’ambito del Piano deciso da Ministero della Salute in collaborazione con Regione e i carabinieri del Nas su uova, ovoprodotti e carni di pollame per la ricerca di Fipronil”. Lo comunica l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera in merito al caso delle uova contaminate dall’insetticida Fipronil. “Già qualche settimana fa – ricorda l’assessore – una verifica con i nostri veterinari aveva accertato che in nessun allevamento regionale fosse stato utilizzato l’insetticida”. “Continueremo comunque – conclude Gallera – in via preventiva il monitoraggio, fino a quando il Ministero non revocherà l’allerta”.

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L’Agenzia federale belga per la sicurezza nella catena alimentare Afsca sta eseguendo test per rintracciare l’insetticida fipronil, oltre che sulle uova, anche sulla carne delle galline ovaiole, secondo quanto scrivono i media fiamminghi. Questo perché una volta abbattuta, la gallina ovaiola può essere venduta per il consumo: viene esportata ad esempio in Africa, soprattutto in Congo. Alle aziende bloccate per lo scandalo delle uova al fipronil, “chiediamo di fare le analisi prima che le galline vengano abbattute. In base agli accertamenti viene poi stabilito se la gallina può essere messa in commercio”, precisa un portavoce dell’Afsca. D’altra parte l’Agenzia sottolinea che il problema del fipronil non si presenta per i polli da carne, perché questi animali vengono macellati dopo alcune settimane di vita, prima di prendere le pulci, e quindi non hanno bisogno di essere trattati. In allarme anche Francia, Germania e Olanda. L’Italia non correrebbe rischi: il mercato di approvvigionamento di uova è autonomo mentre ieri sono stati bloccati per controlli tre lotti di semilavorati contenenti uova e provenienti dal nord Europa e non ce ne sarebbero altri in arrivo. I produttori olandesi si dicono preoccupati dalla prospettiva di abbattere milioni di galline ovaiole. La piccola Olanda, infatti, “ospita” una cinquantina di milioni di galline che ne fanno il primo esportatore al mondo di uova. L’insetticida si accumulerebbe nel grasso corporeo, mettendo i produttori di fronte a due opzioni: far smaltire il fipronil con un dimagrimento repentino, inducendo la muta autunnale mettendo al buio le galline, o abbattere le più vecchie cercando di salvare quelle giovani e ancora produttive. Il fipronil è un insetticida utilizzato per disinfestare i pollai. Un rapporto del Consiglio superiore della sanità belga mise in guardia sulla tossicità dell’antiparassitario già nel giugno 2016, ma l’Afsca non fece scattare i controlli.