“Nessun aumento di inquinanti dopo il rogo di Pomezia”: lo dicono le api sentinella

Nessun aumento di “contaminanti” nell’area dove lo scorso 4 maggio esplose un imponente incendio nel sito industriale “Eco X” di via Pontina Vecchia, a Pomezia (Roma): è quanto emerge da uno studio condotto grazie all’aiuto di api-sentinella recepito dall’Osservatorio Ambiente e Salute di Roma Capitale su proposta di Roberto Ronchetti, Presidente Laziale dei Medici per l’Ambiente-Isde. “I primi risultati – informa una nota del Campidoglio – sono assolutamente rassicuranti”. Lo studio ha utilizzato materiali apiferi della zona ipoteticamente contaminata raccolti in un tempo precedente all’incidente e nei 10-20 giorni successivi. “Le api, attraverso fenomeni di bio-accumulo, scomparsa e mortalità, consentono – spiega Pinuccia Montanari, assessora alla Sostenibilità Ambientale di Roma Capitale – di effettuare valutazioni sulla qualità dell’ambiente in cui vivono. Sono uno strumento utilissimo, vere e proprie sentinelle dell’ambiente per monitorare l’inquinamento da pesticidi, metalli pesanti, radioattività eccetera, attraverso l’esame di miele, cera, api e polline. L’impiego dell’ape quale sistema di controllo ambientale è ormai una pratica consolidata nel tempo”. Il progetto finale è stato quello di raccogliere, da vari apifici situati in un’area di circa 10 km quadri dal luogo dell’incidente, due campioni di cera: uno prodotto dalle api nel 2016 e uno prodotto 10-20 giorni dopo l’incidente. “I primi risultati dimostrano che – assicura Ronchetti – non c’è nessuna differenza in aumento dei contaminanti tra il campione raccolto nel 2016 e quello raccolto successivamente all’incidente Eco X; in entrambi i campioni pre o post incidente c’è una concentrazione di alcuni metalli pesanti maggiore di quella rilevata in altre indagini simili e in entrambi i campioni pre o post incidente è presente una certa quantità di diossina, ma si può dire che si tratta di quantità molto basse”. (Ansa)

  • Api sentinella sono state utilizzate anche attorno alla Reggia di Carditello, sito borbonico che si trova nel comune di San Tammaro (Caserta), a ridosso della Terra dei fuochi, alla ricerca di metalli pesanti. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe.
  • Sul monte di Portofino, in Liguria, è stata installata un’arnia telematica per monitorare l’inquinamento con le api. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe.