“Non posso accettare che neanche una denuncia in televisione, con immagini terribili, basti per fermare i maltrattamenti sugli animali”. Comincia così il videoappello postato oggi (qui) da Giulia Innocenzi, conduttrice di “Animali come noi”, il programma di RaiDue sull’allevamento intensivo andato in onda per sei serate nelle scorse settimane. Domattina alle 10 la Innocenzi, gli attivisti di “No mattatoio” e Mirko Busto, parlamentare del M5S, saranno davanti alla Asl di Frosinone per chiedere la chiusura immediata del “macello dell’orrore dei bufalini”, mostrato nell’ultima puntata dal titolo “Cose mai viste”, visibile qui su Raiplay (nella foto sopra). Tra le immagini di quel 18 aprile, bufalini lanciati per aria, presi a calci, maltrattati con il pungolo elettrico e decapitati da vivi, trascinati dagli operai per la coda o per le orecchie, colpiti con la pistola captiva in modo casuale, con il risultato di ferirli senza ucciderli, aggiungendo inutile dolore a inutile crudeltà oltre a commettere reato. “Per la prima volta – conclude la Innocenzi nel videoappello -, mostreremo l’identità di quel macello, in modo che i cittadini e i produttori possano decidere se rifornirsi o meno da loro fino a quando la Asl e l’autorità giudiziaria non decideranno di intervenire”. Anche la Lav aveva presentato una denuncia per chiedere l’intervento immediato delle forze dell’ordine. Ne avevamo scritto qui su 24zampe.
