Lo hanno condannato a morte per aver fatto strage di pecore. Ma nessuno è ancora riuscito a prenderlo. Lui si muove in continuazione, e oggi forse ha già lasciato il paese. Il “ricercato” è un lupo di origine italiana trasferitosi in Svizzera, M75. Le autorità elvetiche, riferisce la stampa locale, ne hanno ordinato l’abbattimento il 24 marzo, perché ritenuto troppo dannoso per il bestiame. Fra gennaio e febbraio ha ucciso una quarantina di pecore, nelle valli Bregaglia, Mesolcina e Leventina. E, per la legge federale elvetica, se un lupo preda più di 25 animali domestici in un mese, deve essere eliminato, questo in virtù dell’articolo 9 bis dell’Ordinanza federale sulla caccia. Ma prendere M75 non è facile. Il lupo si muove in continuazione, è stato segnalato in vari cantoni ed è sempre riuscito a fuggire ai cacciatori. Secondo le autorità svizzere, potrebbe essere già passato in Germania. Il Wwf elvetico ha protestato contro l’ordine di abbattimento, presentando anche un ricorso perchè “sembra che il Ticino non abbia rispettato il criteri della Confederazione per quanto concerne le misure di protezione delle greggi”. Ma poi è stato ritirato, perché ritenuto senza speranza: il parlamento ticinese non ha risposto all’intervento. Gli ambientalisti europei contestano l’utilità degli abbattimenti di lupi e sostengono che la vera difesa per le greggi sono cani pastori e recinti. Una storia, quella di M75, che fa da contraltare a quanto è successo oggi in Italia a Suvereto, Livorno, dove un lupo è stato scuoiato e appeso a un cartello stradale. Ne abbiamo scritto qui su 24zampe.
