AGGIORNAMENTO DEL 20 GENNAIO 2017 – “I CANI FIUTANO ODORI, NOI SCAVIAMO”
“Da ieri sera stiamo lavorando in condizioni difficili nella ricerca di superstiti nella zona dell’Hotel Rigopiano. I cani spesso fiutano odori ma dobbiamo scavare per oltre 4, 5 metri prima di arrivare al terreno”. E’ il racconto di Matteo Gasparini, responsabile del Soccorso alpino della Valdossola che da ieri è impegnato a all’Hotel Rigopiano travolto da una valanga di neve. Con i tecnici della delegazione Valdossola anche quelli di Canavese, Cuneo, Mondovì, Valsusa, Valsangone. Le squadre sono partite ieri dopo che dal Coordinamento Nazionale della Protezione Civile aveva chiesto rinforzi. Cinque automezzi sono partiti stamattina alle ore 5 con l’obiettivo di dare il cambio agli operatori del CNSAS del Centro Italia. (Ansa)
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POST ORIGINALE
Unità cinofile del Centro nazionale soccorso alpino speleologico sono in azione all’hotel Rigopiano, la struttura di Farindola, nel pescarese, colpita da una slavina ieri. All’interno dell’albergo si stima ci fossero una trentina di persone. “Siamo qui da questa notte” ha detto a Radio 24 Walter Milan, referente ufficio stampa del Cnsas, il soccorso alpino e speleologico, dal luogo della tragedia. “Il lavoro continua in maniera molto importante. Abbiamo 30 dei nostri tecnici che stanno operando sulla valanga. Abbiamo un’unità cinofila e però, sapete, il lavoro è molto, molto complesso. Questa valanga è lunga più di 300 metri di fronte e ha investito gran parte della struttura, per cui il lavoro è molto delicato. Ci sono accumuli che arrivano a cinque metri di altezza, quindi una quantità di neve veramente notevole” spiega Milan. Le unità cinofile hanno portato i soccorritori subito verso i due uomini estratti vivi nei primissimi momenti, “quando le nostre squadre hanno raggiunto il fronte della valanga. E poi anche per i cani è abbastanza difficile operare contando la specificità di questa valanga che è a metà neve, metà reperti, parti di edificio. Comunque sicuramente i cani sono ausili preziosi per indirizzare poi i sondaggi più organizzati da parte dell’uomo”, ha aggiunto Milan. Le prime notizie arrivate nel primo pomeriggio indicavano come infruttuoso il contributo offerto dai cani, facendo temere per l’assenza di sopravvissuti: “I cani dei VVFF non segnalano nulla”. Inoltre, l’unità cinofila era indicata come dei VVFF e non del Cnsas. (foto Afp/Andreas Solaro/Cnsas-Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico)